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Sondaggio WineNews/Vinitaly - Il poker dei vini più “musicali”? Champagne, Barolo, Brunello e Amarone della Valpolicella. La musica classica è il genere che “suona” meglio accanto ad una bottiglia; la “Primavera” di Vivaldi è il brano più gettonato

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Bottiglia con sovramontato satiro danzante in bronzo

Nel poker dei vini più “musicali”, al primo posto, c’è lo Champagne, seguito da Barolo, Brunello di Montalcino e Amarone della Valpolicella. E il genere musicale che meglio si abbina al vino? La musica classica. Incontrastato, al primo posto, come brano da ascoltare inevitabilmente sorseggiando un buon bicchiere di vino, regna la “Primavera” di Vivaldi. Così hanno risposto gli oltre 9.600 enonauti al sondaggio che www.winenews.it, uno dei siti d’informazione sul mondo del vino più consultati nel web, ha effettuato in collaborazione con Vinitaly (www.vinitaly.com). L’inchiesta sondava la “corrispondenza di amorosi sensi” fra il vino e la musica, una sorta di ricerca dell’“abbinamento” ideale tra bottiglia e pentagramma: il vino più “musicale”, cioè quello che naturalmente viene associato alla musica dagli enonauti, è lo Champagne (34%), seguito dal Barolo (28%), dal Brunello di Montalcino (15%), dall’Amarone della Valpolicella (13%) e, con il 10%, dal Passito di Pantelleria.
Per gli enonauti non ci sono dubbi neppure sul genere musicale che fa da “colonna sonora” alla degustazione di un vino: è senz’altro la musica classica, che guida la classifica con il 40% delle preferenze, seguita dal jazz, con il 25%, poi dal blues (17%), dal soul (10%) e dallo swing (8%).
Il brano che più si addice ad accompagnare il vino, scelto a stragrande maggioranza degli enonauti (86%), è la “Primavera”, contenuto nelle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi (titolo con cui sono noti i quattro concerti grossi del 1723), composto da tre movimenti (allegro, largo, allegro), che descrivono i momenti della stagione: il canto degli uccelli, il riposo del pastore con il suo cane e la danza finale. Segue, a notevole distanza, l’intero disco di Miles Davis “Kind of Blue” (capolavoro assoluto del jazz contemporaneo registrato nel 1960, praticamente in diretta e suonato oltre, che dal noto trombettista, da John Coltrane, sax tenore, Cannonball Adderley, sax contralto, Jimmy Cobb, batteria, Bill Evans e Wynton Kelly, piano, Paul Chambers, contrabbasso); al terzo posto, “Riders on the Storm”, l’ultima perla regalata al pubblico da Jim Morrison, prima della sua scomparsa (nel 1971, a pochi mesi dalla realizzazione dell’album “L.A. Woman”, che contiene questo pezzo).
Gli enonauti più appassionati di musica hanno, naturalmente, dato risposte più dettagliate e qualcuno ha fornito perfino una sorta di “tavola di corrispondenza” fra tutti i vini e i generi musicali preferiti. Qualcun’altro, invece, ci ha segnalato i testi delle canzoni che hanno, per argomento, il vino, come nel caso del pezzo del 1995 “Il Vino” dei La Crus (gruppo emergente del nuovo rock italiano): “Ma com\'è bello il vino, rosso rosso rosso, bianco è il mattino, sono dentro a un fosso, e in mezzo all\'acqua sporca, mi godo queste stelle, questa vita è corta, è scritto sulla pelle. Ma com\'è bello il vino, bianco bianco bianco, rosso è il mattino, sento male a un fianco, vita vita vita, sera dopo sera, sfuggi tra le dita, spera, mira, spera”.

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