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Sondaggio Winenews-Vinitaly - Le “7 Meraviglie” del vino? Petra (Terra Moretti), Antinori, Rocca di Frassinello, Carapace (Lunelli), Terre da Vino, Ca’Marcanda (Gaja), Mezzacorona: ecco le più belle cantine d’Italia by winelover
di Emma Lucherini

Anche il mondo del vino italiano ha le sue “7 meraviglie”, le più belle cantine del Belpaese, per architettura, bellezza e funzionalità, elette dai wine lover. Con un podio tutto toscano: al n. 1 c’è l’avveniristica Petra, la cantina del Gruppo Terra Moretti a Suvereto, tra le più famose cantine d’autore d’Italia progettata dall’architetto Mario Botta, seguita, alla posizione n. 2, dalla nuova cantina Antinori, ideata nel Chianti Classico da Marco Casamonti, appena nata e già molto famosa, e, al n. 3, dalla cantina firmata da uno dei più noti architetti italiani, Renzo Piano, per la Tenuta Rocca di Frassinello in Maremma. Sul binomio vino & architettura, gli eno-appassionati non hanno dubbi: secondo un sondaggio di www.winenews.it, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere, e Vinitaly (www.vinitaly.com), appuntamento enologico di livello internazionale, a cui hanno partecipato 1.050 “enonauti”, appassionati già fidelizzati al mondo del vino e del web, le più belle sono le “cattedrali del vino”, le cantine d’autore progettate da “archistar”, vero e proprio fenomeno del mondo di Bacco.
Tra le “eno-meraviglie”, ci sono anche il “Carapace” della Tenuta Castelbuono (famiglia Lunelli) a Montefalco, Terre Da Vino a Barolo, Ca’ Marcanda (Gaja) a Bolgheri, e Mezzacorona in Trentino. A vederle da fuori sembrano “cattedrali”, monumenti innalzati al dio Bacco, opere sontuose di architettura moderna, ma sono anche “macchine” perfette al servizio della produzione enoica, progettate da architetti di fama internazionale: ecco le cantine d’autore, le più belle opere architettoniche del mondo del vino secondo gli “enonauti”. Non più luoghi appartati, le cantine sono diventate veri e propri luoghi di culto di Bacco, grazie proprio anche al lavoro degli architetti (da Massimiliano Fuksas a Frank Gehry, da Christian de Portzamparc a Jean Nouvel, per citare alcuni celebri “colleghi” degli architetti indicati dagli “enonauti”). Sempre al centro del dibattito tra pura bellezza estetica e funzionalità al servizio della produzione del vino, per i wine lover contano entrambi gli aspetti: si va ad ammirarle come vere e proprie “opere d’arte” e, al tempo stesso, gli architetti ne fanno “gioielli” di alta tecnologia per la produzione del vino. Nella “star list” delle cantine più belle, da nord a sud del Belpaese, gli eno-appassionati hanno incoronato, prima di tutte, tre toscane. Sul podio più alto c’è Petra, progettata dall’architetto svizzero Mario Botta a Suvereto, nel cuore della Val di Cornia, per il Gruppo Terra Moretti, e incastonata nel pendio di una collina a simboleggiare il legame tra la sacra terra e la gravità, alla base della vinificazione a caduta; n. 2 è la nuova cantina e “quartier generale” dell’intero gruppo Marchesi Antinori a San Casciano Val di Pesa, progettata da Marco Casamonti, dello Studio Archea Associati, che, con la sua struttura sottile e profonda, ricorda i preziosi “tagli” di Lucio Fontana, e sfrutta al meglio la morfologia del paesaggio collinare; quindi, al n. 3, la cantina della Tenuta Rocca di Frassinello a Gavorrano disegnata dall’“archistar” Renzo Piano, con la torre che svetta tra i filari, cattura la luce e controlla la temperatura della grande barriccaia-anfiteatro racchiusa all’interno. A seguire, al n. 4, c’è il “Carapace”, la cantina della Tenuta Castelbuono della famiglia Lunelli (Ferrari) a Montefalco, prima opera architettonica del grande scultore Arnaldo Pomodoro, dall’inconfondibile forma a tartaruga, simbolo di longevità ed unione tra cielo e terra, la prima abitabile al mondo. N. 5 è, invece, la cantina Terre da Vino a Barolo, dell’architetto Gianni Arnaudo, una sorta di “promenade architecturale” che racchiude in sé il design e la modernità nel rispetto della tradizione. Sempre in Toscana, n. 6, è la cantina di Ca’ Marcanda, la tenuta di Angelo Gaja a Bolgheri, progettata dall’architetto Giovanni Bo, con la sua struttura in pietra che si fonde con la terra, celando la propria presenza, ed unendosi armoniosamente alla natura e al paesaggio. Infine, n. 7, è la cantina Mezzacorona, a Mezzocorona in Trentino, l’enorme complesso dedicato alla produzione del vino progettato dall’architetto Alberto Cecchetto, che, tuttavia, con il suo profilo basso ed integrato con il paesaggio, si scorge appena, richiamando elementi del territorio circostante e comunicando al pubblico quanto di quella terra si trasmette al vino stesso.

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