Vedo l’Expo, sogno l’Italia del vino: l’Esposizione Universale, di cui il vino è il “fiore all’occhiello” del made in Italy, sarà un trampolino di lancio per i suoi distretti. La curiosità verso l’Expo2015 è tanta, e l’89% degli eno-appassionati la visiterà, ma nel loro cuore ci sono i terroir, e per l’83% un’incursione in un territorio del vino sarà una tappa obbligata. Le mete? Su tutti, le Langhe che, fresche del riconoscimento Unesco, sembrano vivere un “secondo Rinascimento”; la Franciacorta delle famose “bollicine”, a due passi dall’Expo; la Sicilia, regione del momento celebrata in patria e oltreconfine; la Toscana, meta cult per eccellenza; e la Valpolicella, patria dell’Amarone. Ecco il sentiment che si respira tra 1.539 “enonauti” di tutto il mondo, appassionati già fidelizzati al vino e al web, che hanno risposto ad un sondaggio di www.winenews.it, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere, e Vinitaly (www.vinitaly.com), appuntamento enologico internazionale e “regia” del progetto “Vino - A Taste of Italy” in Expo2015. Per il 97% dei wine lover, l’Esposizione Universale avrà ricadute turistiche ed economiche sul vino italiano, chiamato ad essere “ambasciatore” del made in Italy, un ruolo appropriato per il 92%, così come il fatto che, in primo piano, ci saranno proprio i territori (97%). Gli “alfieri” dell’Italia enoica? Il Barolo, seguito dal Chianti, dal Brunello di Montalcino, dal Chianti Classico e dall’Amarone della Valpolicella.
L’Expo2015 sarà, dunque, un’occasione fondamentale per visitare gli eno-distretti: si recheranno a Milano a vedere il Padiglione Vino (89%), ma l’intenzione degli “enonauti” (83%) sarà quella di andare alla scoperta dei grandi territori del vino italiano. Dove andranno? Su tutti, nelle Langhe, per scoprire e ri-scoprire uno dei più famosi e storici terroir del vino italiano, ora anche Patrimonio Unesco; poi in Franciacorta, il terroir più vicino a Milano, patria delle sempre amate “bollicine”; quindi, in Sicilia, il territorio più celebrato del momento per la vivacità del suo mondo del vino; in Toscana, che arretra in una classifica che solitamente la vede ai primi posti, forse perché in molti l’hanno già visitata; e, infine, in Valpolicella, patria dell’Amarone, con tappa a Verona, dicono i wine lover, che per l’Expo2015 ospita forse la più ricca mostra mai realizzata di opere d’arte ispirate a Bacco. Il vino italiano in Expo2015 sarà ambasciatore del made in Italy e il cuore pulsante del Padiglione Italia: uno spazio e un ruolo appropriati per il 92% degli “enonauti”, convinti che, con gli altri prodotti made in Italy altrettanto conosciuti nel mondo, possa fare da traino a tutte le eccellenze enogastronomiche e turistiche del Belpaese. E la grande maggioranza dei wine lover (97%) è d’accordo che all’Expo2015 in primo piano ci saranno i territori. Anche perché un altro 97% dichiara che l’Esposizione Universale avrà ricadute turistiche ed economiche sul vino italiano. A patto di saperla sfruttare bene, perché vale anche il viceversa, con gli “enonauti” che si augurano che possa essere occasione di scambio con altri Paesi, soprattutto in termini di marketing.
Protagonista del Padiglione Vino sarà tutta l’Italia, “per far avvicinare soprattutto i visitatori internazionali alla sua cultura emozionandoli”, ha detto Giovanni Mantovani, ad Vinitaly-Veronafiere, in questi giorni in giro per l’Italia ad illustrare il progetto Expo. Ma se si chiede agli “enonauti” quale siano i vini “portabandiera” dell’Italia enoica, i più rappresentativi dei territori, il risultato sono “cinque alfieri” in bottiglia: n. 1, il Barolo, il grande rosso piemontese, il vino che più evoca la storia d’Italia, a partire dal suo celebre “inventore” Camillo Benso Conte di Cavour; n. 2 è il Chianti, forse il vino più conosciuto al mondo, i cui vigneti abbracciano praticamente tutta la Toscana; n. 3 è il Brunello di Montalcino, il “wine dream” italiano per eccellenza, amato dai wine lover, dai vip e sempre presente sulle tavole “ufficiali”; n. 4 è il Chianti Classico, un vino e un territorio tra le città d’arte di Firenze e Siena, da sempre nei desideri degli appassionati di tutto il mondo; infine, chiude il “quintetto”, l’Amarone della Valpolicella, tra i più importanti rossi italiani, sempre più amato oltreconfine.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024