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Sondaggio Winenews-Vinitaly - Vino che ami territorio che vai: è Bacco il medium del turismo. La regione più legata al vino? La Toscana. Il Barolo batte tutti su interpretazione terroir (quindi Brunello e Chianti Classico)
di Annamaria Di Battista

Vino che ami territorio che vai … è Bacco il medium per eccellenza del turismo nel Belpaese, il prodotto che più veicola l’immagine del territorio, primo fattore dell’offerta enogastronomica che spinge il turista verso le mete del Belpaese, secondo il 46% dei wine lovers. La regione italiana più legata al vino? Gli eno-appassionati “incoronano” la Toscana, seguita dal Piemonte e, a pari merito, sul podio, salgono la Sicilia e il Veneto. Mentre è il Barolo a battere tutti sull’interpretazione del terroir, e l’argento e il bronzo vanno in Toscana, con il Brunello di Montalcino e il Chianti Classico. Lo dice un sondaggio di www.winenews.it, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere, e Vinitaly (www.vinitaly.com), appuntamento enologico di livello internazionale, in vista di “Cantine Aperte” (il 26 maggio in 1.000 cantine d’Italia), a cui hanno risposto 1.589 “enonauti”, ovvero appassionati già fidelizzati al mondo del vino e del web.
Arrivata la bella stagione, e in vista di uno degli appuntamenti più attesi del mondo del vino che fa proprio il legame fra Bacco e territorio, e mette in mostra il vino direttamente nei suoi luoghi di produzione, “Cantine Aperte”, promosso dal Movimento Turismo del Vino, un modo che rafforzare nell’immaginario collettivo quanto sia importante e reciproco il connubio fra il nettare e il suo terroir e quanto l’uno evochi l’altro. E, a sottolineare questo rapporto, è il fatto che il vino è per la maggioranza degli amanti del buon bere (46%) il medium per eccellenza di un territorio, primo fattore fra l’offerta wine & food che spinge il turista verso un territorio, prima della gastronomia (35%) e dei prodotti agroalimentari (19%). In una classifica più ampia fra i fattori più attrattivi non è al primo posto, ma non scende dal podio: al top l’ambiente e il paesaggio (30%), seguito da arte, storia e cultura (20%) e sul terzo gradino il vino, il fascino delle bottiglie di qualità e l’atmosfera delle cantine (18%). Poi la gastronomia tipica di ristoranti ed osterie (13%), i prodotti agroalimentari (7%), a pari merito gli eventi culturali e quelli enogastronomici (5%) e, infine, l’artigiano d’arte (2%), tutti fattori comunque fondamentali che concorrono al successo e alla particolarità dell’enoturismo italiano.
Bacco, quindi, è uno dei protagonisti dell’offerta turistica di un territorio, uno degli artefici della sua identità, e il loro legame sta anche nel fatto che spesso l’uno evoca nella mente del turista l’altro, un rapporto biunivoco che vede zone eno-turistiche dal brand forte e ben consolidato nel tempo primeggiare su altre che stanno emergendo. Infatti, il territorio italiano che secondo la maggioranza dei wine lovers (37%) è più legato al vino è la Toscana, patria di grandi rossi d’Italia, e nel particolare la zona di Montalcino, terra madre del Brunello, e del Chianti, un “evergreen” del turismo, il cosiddetto Chiantishire che in se racchiude tutti i valori di quel territorio famoso nel mondo per il suo vino e per le colline vitate e il paesaggio che richiama. Al secondo posto, un’altra regione simbolo del vino e dell’eno-turismo made in Italy, il Piemonte (34%, in particolare le Langhe), seguito a pari merito dal Veneto (Soave, Valpolicella e Valdobbiadene-Conegliano) e dalla Sicilia (Etna, Marsala, Vittoria). Tra gli altri territori segnalati dagli enonauti, troviamo, nell’ordine, il Trentino, il Friuli Venezia Giulia (Collio), la Lombardia (Franciacorta) e la Puglia (Salento) … . E se, invece, capovolgendo la domanda, si parla del vino che più racconta il proprio terroir? È il Barolo a battere tutti sull’interpretazione, secondo il 24% degli amanti del buon bere, e quindi ancora una volta c’è il Piemonte nella classifica, e sul podio si conferma anche la Toscana, che si aggiudica il secondo e terzo posto con il Brunello di Montalcino (14%) e il Chianti Classico (13%). Un top classifica che sottolinea l’identità forte e il legame profondo tra questi vini e questi terroir.
L’identikit degli oltre 30.000 “enonauti” di Winenews? Prevalentemente maschi (82%), il 35% di loro ha un’età compresa tra i 40 e i 50 anni (a seguire, il 33% tra 50 e 60 anni e il 20% tra 24 e 40 anni ...). Italiani e non solo (il 25% è straniero), hanno un elevato titolo di studio (l’85% possiede il diploma di scuola media superiore o la laurea) e godono di un livello socio-economico medio alto (dirigente, imprenditore, bancario, avvocato, commercialista, ingegnere, medico, architetto, giornalista, commerciante ...).

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