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Sondaggio WineNews - Vino & gastronomia, vino & musica, vino & letteratura: le formule più amate dai wine lovers che, applaudendo e affollando i Festival nei territori del vino, lo consacrano trait d’union nella loro promozione
di Emma Lucherini

Vino & gastronomia, vino & musica, vino & letteratura: le formule più amate dagli eno-appassionati, entusiasti della possibilità di sorseggiare un calice di vino godendosi le migliori prelibatezze del territorio, ascoltando musica d’autore, incontrando artisti e scrittori famosi, e appagando, in una volta, più di una passione. Perché, per la maggioranza dei wine lovers, se c’è un compagno perfetto di un Festival di territorio, capace di fare da trait d’union tra le sue anime diverse ma unite attorno all’idea di promuoverne bellezze e ricchezze, quello è il vino. Un format sempre più diffuso nell’Italia enoica e su cui sempre più distretti scelgono di puntare, il cui successo sembra esser decretato dall’affluenza di pubblico, per il quale questi Festival rappresentano non solo un’occasione per conoscere nuovi vini, ma anche per socializzare ed accrescere la propria cultura. Parola di un sondaggio di www.winenews.it, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere, al quale hanno risposto 1.047 “enonauti”, appassionati già fidelizzati al mondo del vino e del web. La maggioranza dei quali (quasi 8 su 10) si dichiara un habitué di questo genere di eventi, tanto che per ben l’80% partecipare ad un Festival rappresenta ormai una motivazione per un viaggio in un territorio del vino italiano. Più della metà (53%) lo ha fatto quest’estate.
Vino insieme alla cucina, vino che accompagna la musica, vino che incontra la letteratura: sono sempre di più i distretti del vino italiano che promuovono Festival “di territorio” dove il vino, di volta in volta, si unisce alla gastronomia o alla cultura, diventando il medium capace di mettere assieme le diverse componenti dello stesso territorio, accomunate dall’idea di promuoversi affascinando il grande pubblico. E se per la maggioranza degli “enonauti” non si discute, la formula più amata resta l’unione tra buon vino e buon cibo (69%), sono sempre di più gli amanti del buon bere che considerano il vino il compagno perfetto di un Festival musicale (32%), ma anche di letteratura (17%) o di arte (12%).

Di certo c’è che gli “enonauti” sono ormai degli habitué dei Festival dell’Italia del vino (78%), e partecipare ad un evento del genere per 8 appassionati su 10 rappresenta oggi una delle principali motivazioni nello scegliere come meta di viaggio un territorio del vino italiano. Lo è stata, quest’estate, per oltre la metà dei wine lovers, il 53% dei quali ha partecipato ad almeno un Festival tra i tanti, tantissimi, in cartellone, da quelli più famosi, pionieri e longevi promossi nei terroir più celebri e celebrati, a quelli meno noti che adottano la formula del Festival per farsi conoscere dal grande pubblico. Da “Collisioni”, il Festival agrirock a Barolo tra grandi vini, big della musica e Premi Nobel della letteratura, al “Festival Franciacorta” cui “The Floating Piers”, la celeberrima passerella di Christo sul Lago d’Iseo, ha fatto da cornice, da “Jazz&Wine in Montalcino”, che, grazie alla cantina Castello Banfi, è tra i più longevi d’Italia, alla “Notte della Taranta” nel segno del folklore agricolo-rurale di Puglia, anche l’enogastronomia ha un ruolo da protagonista, fino al “Cous Cous Fest”, il Festival internazionale dell’integrazione culturale che, dalla Sicilia, unisce il Mediterraneo attorno ad un piatto simbolo, solo per citarne alcuni, sono tanti gli eventi, scelti dagli appassionati di vino e non solo.
Tutte occasioni, in cui si crea un mix unico tra l’enogastronomia ed il patrimonio storico-culturale dei territori, che ne fanno la location per ospitare eventi di alto livello, che, dichiarano gli “enonauti”, sono sì un’occasione per conoscere, assaggiare o riassiaggiare vini, ma anche per socializzare, ed in cui si fa e si diffonde, soprattutto, cultura.

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