La sostenibilità ambientale protagonista nel piatto, in ricette simbolo della tradizione che sopravvive nel tempo, e si traduce in innovazione: è il progetto dello chef Stefano Basello del ristorante friulano “Il Fogolar” che ha di fatto preso vita nel “pane del bosco”, il pane fatto con farina ottenuta dalla corteccia degli alberi del bosco che, nell’ottobre 2018, è stato devastato dalla tempesta Vaia. Così, di fatto lo chef ha unito lo spirito del territorio, riprendendo un’antica ricetta utilizzata in tempi di carestia dai contadini, con l’innovazione, recuperando la corteccia degli alberi distrutti, e trasformandola in una ricetta tanto semplice quanto geniale, che permette di sentire il profumo di un’intera regione solo con un gesto antico e familiare, quello dello spezzare il pane. Tra i vari progetti di recupero delle essenze abbattute, infatti, quella dello chef friulano si differenzia per l’originalità e il suo significato simbolico in grado di unire tre concetti, come la valorizzazione del territorio, il recupero di antiche tradizioni e lo sviluppo di una cucina di ricerca.
Ricetta che, non a caso, gli è valsa il riconoscimento dei “Food & Wine Italian Awards 2020”, in scena, nei giorni scorsi, a Milano, per la prima edizione, col premio “storie di territorio/sostenibilità”, con l’obiettivo di celebrare il talento, la creatività, l’innovazione, la sostenibilità e la responsabilità sociale nell’enogastronomia italiana, con un occhio di riguardo per i giovani protagonisti sotto ai 35 anni.
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