Style/il Giornale

Jonkershoek Valley il Sudafrica da bere ... Il Sudafrica è un sogno per gli amanti del vino e dell’andar per cantine - ricordiamo che questa rubrica incoraggia la sensuale libertà di bere al di là dei prodotti italiani e di associare la mescita di un vino boemo alla lettura di un romanzo argentino - e dopo aver provato i vini della Stark-Condé (www.stark-conde.co.za), reperibili in Italia attraverso il distributore svizzero Wein & Sein di Winterthur (www.weinundsein.com), ogni nostro dubbio residuo è svanito. La Stark-Condé, 40 ettari di vigneti, ha sede nella Jonkershoek Valley, presso Stellenbosch, il secondo più antico insediamento europeo della regione dopo Cape Town, da cui dista una cinquantina di chilometri. La vallata in cui si trova Stellenbosch (che qualcuno avrà forse visitato durante gli ultimi Mondiali di calcio) è la “vigna del Sudafrica”, una nazione che nel complesso ha visto crescere il numero di wineries attive dalle 355 nel 2000 alle 604 dell’anno scorso. Biodinamici al midollo, i vini della Stark-Condé non sono filtrati, e tra di essi, provenienti da vigneti fino a 600 metri sul livello del mare, possiamo indicare l’ottimo cabernet sauvignon e l’insolito syrah, entrambi in commercio sotto il nome “Three Pines” (dal belvedere in cima alla vigna). Sempre all’esperienza del winemaker José Condé dobbiamo un sauvignon blanc molto intrigante, da bere la sera prima di cena leggendo un romanzo di J. M. Coetzee e guardando i leoni (anche quelli interiori) a distanza di sicurezza. StarkCondé ha ricevuto ottime valutazioni dalla Platter’s South African Wines 2011 e noi stiamo visceralmente dalla sua parte. Anche perché nelle cantine della Jonkershoek Valley si trova un’ospitalità disinteressata che alcuni - troppi? - vignaioli italiani si sono dimenticati da tempo.