Sugli scaffali americani arriva il Columbia Crest Crowdsourced Cabernet 2014, il primo vino “crowdsourced”, prodotto in rete dai wine lovers, che hanno deciso ogni singolo passaggio, dal diradamento alla vendemmia, dal taglio all’etichetta

Sugli scaffali americani arriva il primo vino “crowdsourced”, prodotto interamente dai wine lovers, attraverso la rete: si chiama Crowdsourced Cabernet 2014 (www.crowdsourcedcabernet.com), ed è il frutto di un’idea lanciata due anni fa da Columbia Crest, una delle aziende di punta dello Stato di Washington. Che agli eno appassionati, a differenza di qualsiasi altro tipo di crowdfunding, non ha chiesto solo un contributo ed un sostegno economico, ma di partecipare all’intero processo decisionale. Per 18 mesi, così, un’intera comunità online si è calata nei panni di un wine maker: il lavoro è iniziato ancor prima della vendemmia, con il diradamento, per passare proprio alla raccolta, e poi al taglio, quindi il tipo di affinamento (16 mesi in barrique) e l’etichetta. Tutto sotto il controllo discreto dell’enologo “reale”, Muñoz-Oca, che non ha fatto altro che seguire le direttive dei wine lovers.
“Il risultato - racconta il wine maker - è quello di un Cabernet Sauvignon decisamente in linea con la nostra produzione, in un equilibrio tra territorio e scelte della gente che si traduce in un equilibrio tra la sensibilità del Vecchio Mondo e la frutta del Nuovo Mondo. Ci è piaciuto molto - conclude Muñoz-Oca - l’intero processo, cos come avere avuto la possibilità di interagire ed educare i wine lovers in questi due anni. Sono immensamente orgoglioso del prodotto finale dei nostri enologi virtuali, e non vedo l’ora che anche il resto del mondo scopra il risultato di un vino unico”.