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SUPERANO I 200 MILIONI LE GARANZIE DIRETTE ISMEA-SGFA RISERVATE AL MONDO AGRICOLO. UN TREND IN CRESCITA DAL 2009, MA IL CREDIT CRUNCH “MORDE” E LE EROGAZIONI DELLE BANCHE ALLE IMPRESE AGRICOLE, NEI SEMESTRE 2012, SEGNANO UN -30% SUL 2011

Ammontano ad oltre 200 milioni di euro le richieste di garanzia diretta pervenute dal sistema bancario a Ismea-Sgfa. Le cifre, a tutto settembre 2012, attestano il valore complessivo a 205 milioni e 390.000 euro, importo per oltre 187 milioni rappresentato da fideiussioni, cioè garanzie destinate direttamente agli agricoltori, e per 18,1 milioni da cogaranzie, operazioni che prevedono invece il coinvolgimento dei consorzi fidi. A giugno 2012 i dati Ismea-Sgfa rivelano una crescita del 13,8%, un trend in progressiva e accentuata espansione. Dopo una fase di rodaggio, infatti, le garanzie dirette riservate al mondo agricolo hanno registrato una rapida ascesa. Se nel 2009 le richieste pervenute ammontavano a poco più di 17 milioni di euro, nel 2010 la stessa cifra è balzata a 46,5 milioni. La crescita è proseguita nel 2011, anno che ha fatto segnare un monte-richieste per un controvalore di 63,7 milioni di euro, mentre il 2012, in soli tre trimestri, ha già sfiorato i 76 milioni di euro e a fine anno potrebbe superare la soglia dei 100 milioni.

Il grosso degli importi riguarda operazioni di finanziamento per l’introduzione in azienda di innovazioni tecnologiche. Tra le finalità prevalgono inoltre il consolidamento di passività, il miglioramento fondiario e l’acquisto di attrezzature. Di un certo rilievo anche le garanzie richieste a fronte di finanziamenti destinati alla costruzione, l’acquisizione e il miglioramento di beni immobili.

Diffusa l’operatività sul piano territoriale, con le regioni di testa rappresentate da Piemonte, Puglia, Sicilia, Veneto, Campania e Lombardia. Circa una richiesta su tre fa riferimento a giovani agricoltori e il 17% è riconducibile alle start up aziendale.

Se l’assenza di un bilancio ufficiale nella maggior parte delle imprese agricole, strumento fondamentale per la definizione dei rischi di credito da parte degli istituti bancari, continua a restare un tallone d’Achille per il settore, Ismea-Sgfa si è dotata di un sistema di rating, per determinare una valutazione congrua anche in assenza di un bilancio.

Quanto alla G-card, o lettera di garanzia, che consente alle imprese agricole di ottenere, prima di presentare una richiesta alla banca finanziatrice, il proprio “merito creditizio” e l’importo massimo garantibile, i rilasci hanno raggiunto il numero di 400. Si rileva dunque un buon interesse da parte delle aziende agricole, per uno strumento finalizzato a rendere più agevoli e trasparenti i rapporti tra imprese e istituti di credito. Si tratta di uno strumento gratuito con cui l’azienda può rendersi immediatamente conto se possiede i requisiti all’accesso al credito con le garanzie di Ismea. Uno strumento con cui l’azienda può rafforzare anche il suo potere contrattuale nei confronti delle banche.

In generale, dai dati Ismea-Sgfa emerge però un forte rallentamento della dinamica del credito agrario, per effetto del credit crunch, ovvero della stretta creditizia operata dalle banche. Nel primo semestre 2012 le erogazioni del sistema bancario alle imprese agricole si sono ridotte di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Un risultato che segue il meno 13,5% già registrato nel 2011, che appare inoltre più accentuato nel Mezzogiorno e che sembra maggiormente colpire le operazioni di lungo termine. Il credit crunch è diventato pesante nel 2011 per le imprese agricole, mentre nel 2010 la situazione era decisamente nella media degli anni precedenti e, purtroppo, il 2012 conferma una situazione critica. Come hanno ricordato, per altro, pochi giorni fa, il Ministro dell’Agricoltura Mario Catania e il banchiere-produttore Gianni Zonin, auspicando ad un ritorno di figure specializzate per l’approccio al credito in agricoltura, come accadeva in passato.
“Perché oggi, quando si valuta se concedere credito o meno ad un’impresa - ha spiegato Zonin - si usano per tutti i criteri dell’industria o del commercio. Ma un’industria che paga il 10% di interessi sul fatturato è quasi di sicuro da “bollino rosso”, oggi, mentre un’azienda agricola, la stessa percentuale, quasi sempre la copre benissimo. Ecco perché servono parametri di valutazione specifici”. Che ad oggi, evidentemente, nel mondo finanziario latitano.


Focus - Gli strumenti di garanzia diretta di Ismea-Sgfa

La garanzia diretta Sgfa (Società di Gestione Fondi per l’agroalimentare) è disciplinata dal decreto 22 marzo 2011 del Ministero delle Politiche Agricole. L’obiettivo della garanzia diretta è favorire l’accesso al credito delle aziende agricole, che necessitano di un finanziamento finalizzato all’attività di impresa, chiedendo alla banca di garantire l’operazione con una garanzia pubblica. L’attivazione di questa garanzia è a rischio zero per la Banca che, in caso di insolvenza dell’impresa, viene risarcita dal Fondo Centrale di Garanzia e in caso di eventuale esaurimento di fondi di quest’ultimo, direttamente dallo Stato. Possono fruire della garanzia diretta Sgfa i finanziamenti destinati alle attività agricole che siano finalizzati a realizzazione di opere di miglioramento fondiario; ricerca, sperimentazione, innovazione tecnologica e valorizzazione commerciale dei prodotti; costruzione, acquisizione o miglioramento di beni immobili per lo svolgimento delle attività agricole o di quelle connesse acquisto di nuove macchine e attrezzature per lo svolgimento delle attività agricole o di quelle connesse; operazioni di trasformazione del debito, destinate in particolare alla trasformazione a lungo termine di precedenti passività.

La garanzia diretta Sgfa può essere erogata in tre differenti modalità:

La fideiussione rilasciata dalla Sgfa nel caso in cui il soggetto beneficiario non disponga di garanzie tali da assistere integralmente il finanziamento richiesto. La fideiussione è richiesta ad Sgfa da parte del soggetto beneficiario per il tramite della banca finanziatrice. In virtù della fideiussione la banca finanziatrice può ottenere, in seguito all’inadempimento del debitore principale e su richiesta alla Sgfa, il pagamento da parte della stessa Sgfa della somma garantita. La fideiussione integra la capacità dei soggetti beneficiari di offrire garanzie alle banche finanziatrici, riduce il costo dell’indebitamento a carico del soggetto beneficiario per effetto del minor assorbimento di patrimonio di vigilanza bancario, protegge le banche finanziatrici dal rischio di credito per la quota del finanziamento in essere garantita.

La cogaranzia è rilasciata dalla Sgfa ai soggetti beneficiari nel caso in cui il soggetto beneficiario non disponga di garanzie tali da assistere integralmente il finanziamento richiesto. Sgfa rilascia la cogaranzia affiancandola ad altra analoga rilasciata da un confidi agricolo. La richiesta di cogaranzia deve essere effettuata da parte del soggetto beneficiario alla Sgfa per il tramite del confidi agricolo. Analogamente alla fideiussione, la banca finanziatrice può ottenere, in seguito all’inadempimento del debitore principale e su richiesta alla Sgfa, il pagamento da parte della stessa Sgfa della somma garantita. La cogaranzia integra la capacità dei soggetti beneficiari di offrire garanzie alle banche finanziatrici; amplia la capacita dei confidi agricoli di supportare nell’accesso al credito gli imprenditori agricoli associati; riduce il costo dell’indebitamento a carico del soggetto beneficiario per effetto del minor assorbimento di patrimonio di vigilanza bancario; protegge le banche finanziatrici dal rischio di credito per una quota del finanziamento in essere garantita.

La controgaranzia è prestata dalla Sgfa su richiesta di un confidi agricolo a fronte degli impegni per garanzia da questo assunti in favore dei soggetti beneficiari. La controgaranzia della Sgfa protegge la banca dal rischio di inadempimento del confidi, garante principale. Il pagamento della controgaranzia può essere richiesto dalla banca in seguito al mancato pagamento della garanzia sottostante da parte del confidi agricolo controgarantito. La controgaranzia della Sgfa qualifica, per la quota controgarantita, la garanzia prestata dal confidi agricolo come garanzia dello Stato; riduce il costo dell’indebitamento a carico del soggetto beneficiario per effetto del minor assorbimento di patrimonio di vigilanza bancario; protegge le banche finanziatrici dal rischio di credito e dal rischio di inadempimento del garante principale per la quota controgarantita del finanziamento in essere.

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