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“SUPERZAMPONE” DA 810 CHILI IN PIAZZA A CASTELNUOVO RANGONE, NEL MODENESE, DISTRIBUITO GRATIS, ACCOMPAGNATO DA LAMBRUSCO E FAGIOLONI ... VIP E APPASSIONATI ALL’ASSAGGIO. MA SULLA TAVOLA DELLE FESTE, CON ZAMPONE-COTECHINO, ARRIVA IL “FOOD DESIGN”

Domenica 5 novembre, a mezzogiorno in punto, di scena il “superzampone” della storia, che quest’anno peserà 810 chili. Sarà sollevato dall’enorme zamponiera collocata sotto il torrione a Castelnuovo Rangone, nel modenese, pronto per essere tagliato sul palco e distribuito gratuitamente, accompagnato da lambrusco e fagioloni.
Si rinnova l’appuntamento con la festa per lo zampone più grande del mondo che ogni anno porta in piazza migliaia di persone a celebrare uno dei simboli della cucina emiliana: “una festa che valorizza la tradizione d’eccellenza dell’industria alimentare locale - commenta il vice presidente della provincia Mario Galli - celebrando non solo la nostra gastronomia ma anche la maestria dei nostri produttori”. A fare gli onori di casa, il “re” dello zampone Sante Bortolamasi e il sindaco di Castelnuovo Maria Laura Reggiani. Insieme a loro diverse personalità dello sport e dello spettacolo, dal Modena Football Club ai tre big della pallavolo come Franco Bertoli, Luca Cantagalli e Andrea Lucchetta. Per tutto il giorno, nel centro di Castelnuovo, bancarelle del mercatino di Natale e mercatino eno-gastronomico.
L’invenzione della festa dello zampone più grande del mondo risale al 1989 ed è legata allo scherzo di un gruppo di castelnovesi, che mise in mostra uno zampone di cartapesta lungo due metri. L’idea fu raccolta da Sante Bortolamasi che, con alcuni amici, pensò di realizzarne uno vero farcito con il classico ripieno.

Focus - Sulla tavola delle feste va di moda il food design, con Zampone e Cotechino di Modena Igp
La più classica tradizione gastronomica italiana lo vuole protagonista sulla tavola imbandita per le prossime feste natalizie: il Cotechino Modena Igp, o lo zampone Modena Igp, selezionata miscela di carni suine e aromi, insaccata con sapienza nel budello del maiale il primo, e nello zampetto il secondo - solitamente fa bella mostra di sé nel Cenone di fine d’anno, o in apertura del nuovo, nel pranzo di Capodanno.
I giorni di Natale, o quelli ad esso immediatamente seguenti, sono senza dubbio quelli in cui si registra un notevole incremento nel consumo del goloso salume. Ma, nelle zone tradizionali di produzione - secondo numerose testimonianze letterarie, Cotechino e Zampone avrebbero fatto la loro apparizione nel 1511 a Mirandola, in provincia di Modena, nel corso dell’assedio alla città per mano delle truppe di Papa Giulio II, per poi diffondersi, nel corso dei secoli, anche in altre regioni centro-settentrionali - vive ancor oggi la consuetudine di gustarli tutto l’anno.
Appetitosi secondo la ricetta classica - che vuole i noti salumi serviti fumanti e accompagnati da lenticchie (festose monete simboleggianti la ricchezza dell’anno a venire) e addolciti da soffice purè di patate - e invitanti nella versione food design, per un buffet serale tra amici (non solo natalizio!) o un finger food moderno e veloce che conquisterà tutti, tra lo stupore dei grandi e la gioia dei bambini.

La curiosità - La “ricetta d’autore” dello Zampone o Cotechino Modena Igp
Di seguito la ricetta “Food Design” di Zampone e Cotechino Modena Igp, firmata Paolo Barichella - Food Designer, nel progetto “SalumiAmo con Bacco”, programma d’informazione e di promozione dei salumi Dop e Igp …
Per lo Zampone (o Cotechino Modena Igp): tagliare il salume - portato a cottura ottimale - a fette di 1 centimetri di altezza. Per la polenta: una volta cotta, lasciarla raffreddare avvolta in una pellicola, che aiuterà a conferirle una forma cilindrica, come se fosse un salame. Togliere la pellicola e realizzare delle fette di altezza di 1 centimetro. Per le lenticchie: la base della preparazione consiste nel classico soffritto, realizzato con olio extra-vergine d’oliva, cipolla, sedano e carota, lasciati sfumare con un mezzo bicchiere di vino preferibilmente rosso e, a fine cottura, con l’aggiunta di rosmarino e una generosa spruzzata di pepe nero. Anche per le lenticchie, seguire il procedimento adottato per la polenta: la pellicola aiuta a farne un “salame”, che verrà tagliato a fette sempre della stessa altezza. A questo punto, il nostro cilindro può cominciare a prendere forma: la base sarà il disco di polenta, su cui sarà adagiato quello di Zampone o Cotechino, e infine quello di lenticchie. Il cilindro tricolore così ottenuto andrà tagliato in 4 spicchi utilizzando un coltello ben affilato, e ciascuno spicchio infilzato con uno stecchino (in alternativa possiamo usare una pasta secca formato trenetta, per esempio lunga 5 centimetri, oppure uno stick da spiedo).

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