Da un lato c’è la grande distribuzione che, forte di grandi numeri, della capillare presenza in tutta Italia e della varietà d’offerta, ormai, vende più del 60% del vino nel Belpaese; dall’altro c’è la moda dell’acquisto diretto in cantina, provata, secondo Coldiretti, da 7 italiani su 10 almeno una volta nel 2011, tra voglia di risparmio e di contatto diretto con il produttore. E così l’enoteca, storico “tempio” dei cultori di Bacco, rischia di perdere la sua importanza, il suo ruolo e il suo business. Ma da Milano, capitale economica del Paese, è partita una “crociata” per salvarla, con una sorta di patto proposto ai produttori dalle più importanti enoteche della città: da Cantine Isola a Cantina di Manuela, da Cotti a De Ponti, da De Toma a Diapason, da El Vinatt Renè a Eno Club Milano, da Guerini a Iemmallo, da La Bottega dell’Arte del Vino a La Botticella, da N’Ombra de Vin a Radrizzani, da Ronchi a Vino al Vino, fino a VinoVino. Una lettera in cui gli enotecari rivendicano il ruolo del proprio lavoro, spinto soprattutto dalla passione. Ma in cui chiedono uno sforzo ai produttori, per rimediare a quella perdita di “correttezza commerciale, coerenza ed etica professionale” dovuta alla confusione nata come “effetto indesiderato” del “velocizzarsi della comunicazione e il diffondersi dell’interesse per il turismo enogastronomico, che pur hanno favorito il diffondersi della cultura del vino. Il fatto che la stessa bottiglia possa essere acquistata a prezzi che escano da una forbice accettabile di minimo e massimo, crea confusione nel consumatore, svilisce il prodotto e, di conseguenza, il produttore. E l’immagine professionale di chi gliela ha venduta. Se un prodotto è importante deve esserlo ovunque, e a tutti deve essere chiaro che quella bottiglia è di un certo valore. Se la si trova a un prezzo troppo basso il consumatore non sa se ha comprato una bottiglia di qualità o se è stato turlupinato per tanto tempo. Non è bello guardare sempre l’erba del vicino, ma a Bordeaux ed in California, il produttore accoglie l’enoturismo con entusiasmo e, allo stesso modo, garantisce la professionalità dell’enotecario e del commerciante vendendo agli stessi prezzi”. Sarà possibile ritrovare la giusta misura sul mercato?
Focus - La lettera delle enoteche di Milano
Gentili produttori e gentili distributori,
Siamo un gruppo di Enoteche di Milano e dintorni ed insieme ci siamo resi conto che da tempo
viviamo alcuni malesseri e ci siamo riuniti per fissare obiettivi comuni.
Qual è il motivo per cui facciamo il nostro lavoro ? Abbiamo capacità imprenditoriali e di relazioni
con il pubblico, ma soprattutto passione! Questa è la ragione che ci spinge a lavorare dodici ore al
giorno, cercare sempre novità, una nuova via, un nuovo vino da proporre.
Tutto ciò ci entusiasma e ci ripaga spiritualmente ed economicamente.
Per noi il Vostro lavoro è prezioso, da sempre accompagna le nostre tavole e molti lieti eventi.
Il vino, e ciò che gli sta intorno, è per noi sinonimo di cultura e dello stare insieme.
Con il Vino si può viaggiare nella letteratura, nel tempo e nella storia. Il Vino è un passepartout che
non ha eguali nel mondo dell’alimentazione.
Nel comparto agricolo e commerciale ha il valore percentuale più alto nel Pil nazionale, al punto
che il Presidente della Repubblica ha dichiarato il vino “Ambasciatore dell’Italia nel mondo”.
E’ un mondo che sentiamo anche nostro, al quale apparteniamo e che insieme a Voi abbiamo
contribuito a costruire.
Oggi Vi chiediamo di rafforzare questa collaborazione.
Il velocizzarsi della comunicazione e il diffondersi dell’interesse per il turismo enogastronomico ha
favorito il diffondersi della cultura del Vino, ma al contempo duole constatare una certa confusione
dei ruoli che ci ha allontanato dalla formula che negli anni ci ha fatto crescere insieme:
correttezza commerciale, coerenza ed etica professionale.
La vita di una bottiglia non finisce quando esce dalla Vostra cantina, ma continua fino ad arrivare
nelle mani del consumatore finale.
Prescindendo dalla qualità del prodotto, un corretto e coerente posizionamento del prezzo al
consumatore garantisce una costante lungimiranza commerciale.
Il fatto che la stessa bottiglia possa essere acquistata a prezzi che escano da una forbice accettabile
di minimo e massimo crea confusione e nervosismo nel consumatore e svilisce il prodotto e di
conseguenza il produttore oltre che l’immagine professionale di chi gliela ha venduta.
Se un prodotto è importante deve esserlo ovunque e a tutti deve essere chiaro, lampante che
quella bottiglia è di un certo valore. Se la si trova a un prezzo troppo basso non è più chiaro il
messaggio di importanza e il consumatore non sa se ha comprato una bottiglia di qualità o se è stato
turlupinato per tanto tempo.
Come Voi tutti ben sapete, il giusto prezzo di vendita è frutto dell’insieme dei costi comparati
alla qualità percepita dal consumatore. Questi, se trova motivo di cercare anche alla fonte una
scappatoia per pagare meno il Vino, probabilmente il prezzo non è stato studiato
adeguatamente.
Non è bello guardare sempre l’erba del vicino, ma a Bordeaux ed in California, il Produttore
accoglie l’enoturismo con entusiasmo e allo stesso modo garantisce la professionalità
dell’ Enotecario e del Commerciante vendendo agli stessi medesimi prezzi.
Un comportamento che salvaguarda la professionalità e la credibilità di entrambi.
Il successo commerciale e l’immagine di un prodotto si costruisce collaborando.
Nessuno di noi, siamo certi, desidera che il produttore/distributore arrivi a fare concorrenza alla
propria catena distributiva perché il sistema salterebbe, sia per il produttore emergente che
perderebbe il trampolino di lancio e per la prestigiosa azienda che perderebbe una vetrina
importante e di conseguenza tutti noi perderemmo credibilità.
Nel mondo del Vino noi tutti lavoriamo assiduamente con passione ed energia, non perdiamoci in
miopi scelte commerciali, aiutiamoci ancora a crescere insieme, contando sulla qualità, il servizio e
l’etica del lavoro. Portiamo alto il valore del Vino nel suo significato più intrinseco, culturale,
storico ed edonistico.
Il Vino dà gioia e piacere, ma anche lavoro, non dimentichiamolo!
Firmato: Cantine Isola, Cantina di Manuela, Cotti, De Ponti, De Toma, Diapason, El Vinatt Renè, Eno Club Milano, Guerini, Iemmallo, La Bottega dell’Arte del Vino, La Botticella, N’Ombra de Vin, Radrizzani, Ronchi Vino al Vino, VinoVino.
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