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UN TESORO IN VALPOLICELLA

Tra i filari di Negrar tornano alla luce i mosaici della Villa Romana scoperta nel 1922

Dopo un secolo di oblio, un tesoro dell’archeologia da restituire all’umanità, anche grazie al lavoro dei viticoltori

Un tesoro archeologico tra le vigne: non è stata una sorpresa la scoperta, a Negrar, letteralmente tra i filari della Valpolicella, di un mosaico perfettamente conservato risalente all’epoca Romana. Le prime tracce della villa Romana di Negrar, infatti, erano state portate alla luce nel lontano 1922, ma da allora la ricerca archeologica era stata ferma per quasi un secolo: non se ne conoscevano i limiti, né la struttura. Fino all’agosto del 2019, quando gli scavi, grazie a piccoli finanziamenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e al lavoro dell’archeologo Gianni de Zuccato, sono ripresi, facendo riemergere la prima parte della pavimentazione della villa, risalente al terzo secolo dopo Cristo. E che adesso, come ha spiegato il sindaco di Negrar Roberto Grison, andrà valorizzata, perché “un sito culturale di tale valore merita attenzione. Per questo, insieme alla Soprintendenza e ai privati dei fondi agricoli, troveremo il modo per rendere godibile questo tesoro”.

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