Treasury Wine Estates (Twe), il gigante australiano tra i principali attori globali del mondo del vino (con brand come Penfolds, Daou Vineyards, 19 Crimes, Pepperjack, Squealing Pig, Wynns, Matua, Beaulieu Vineyard, Frank Family Vineyards e Castello di Gabbiano, in territori come, tra gli altri, Barossa Valley e Coonawarra in Australia, Napa Valley e Paso Robles negli Stati Uniti States, Marlborough in New Zealand, Bordeaux in Francia, Toscana in Italia e Ningxia in Cina, con 10.000 ettari di superficie vitata e 2.500 persone nel team), ed i cui prodotti sono presenti in oltre 100 Paesi, ha annunciato i risultati per il 2025. Si parla di un utile netto sottostante di 470,6 milioni di dollari australiani (oltre 262 milioni di euro, ndr), in crescita del 15,5%. Una performance a cui ha contribuito l’utile operativo del marchio Penfolds che è cresciuto del 13% nell’anno, sostenuto dalla forte domanda in Cina per questo famoso marchio, dopo l’allentamento dei dazi all’importazione che hanno fatto ripartire la domanda. Il portafoglio di lusso di Twe rappresenta ora l’85% dell’Ebits totale del gruppo.
“Nel complesso, sono soddisfatto dei risultati di Twe nell’anno fiscale 2025 - ha detto il ceo, Tim Ford - nonostante le difficoltà incontrate in diversi mercati, siamo rimasti concentrati sull’attuazione dei nostri piani aziendali, rafforzando ulteriormente l’attività per una crescita a lungo termine e ottenendo solide performance finanziarie, sostenuti dal continuo slancio di Penfolds e dall’integrazione di Daou nel nostro portafoglio di lusso”.
Treasury Wine Estates continua ad essere proiettata anche sul futuro come dimostra l’inaugurazione di un impianto da 15 milioni di dollari nella Barossa Valley, in Australia (come riportato su WineNews), interamente dedicato alla produzione di vini dealcolizzati. Un investimento strategico, aveva spiegato l’azienda, “che rafforza la leadership di Twe nell’innovazione enologica e nella capacità di rispondere ai nuovi stili di consumo”.
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