Sarà sempre più difficile eguagliare o imitare al bontà del vino Chianti. Anni di ricerche condotte dall’Università degli Studi di Firenze (Dipartimento di Biologia Animale e Genetica “Leo Pardi” e Dipartimento di Biotecnologie Agrarie) hanno portato ad individuare un ceppo di lievito da vino in grado di migliorare la qualità del processo di vinificazione su mosto di uve Sangiovese. Il risultato saranno vini Chianti e Chianti Classico più buoni e protetti da tentativi di imitazione, sempre più numerosi da parte di paesi quali Cile, America e Sudafrica. Tutto questo grazie all’identificazione del ceppo di lievito BLC 83, per il quale è in atto la procedura per l’assegnazione di brevetto.
La notizia arriva dal convegno “Lieviti e Vino nel territorio del Chianti Ricerca, sperimentazione e produzione in cantina”, una giornata di studio e approfondimento dei risultati di sei anni di ricerche rivolte in questa direzione tenuta nell'azienda Agricola Montepaldi a San Casciano Val di Pesa.
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