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Un corso da degustatore di vino aperto anche alle persone sorde: la sfida parte dall’Onav di Asti che, dal 19 gennaio, avvia un progetto pilota. E intanto in Parlamento Massimo Fiorio (Pd) chiede etichette per non vedenti anche su prodotti alimentari

Un corso da degustatore di vino aperto anche alle persone sorde: la sfida parte dall’Onav di Asti che, dal 19 gennaio, avvia un progetto pilota per consentire anche ai non udenti di partecipare alle lezioni per imparare a degustare il vino.
“L’idea è partita - racconta la delegata di Asti Mirella Morra, anche Donna del Vino - da una telefonata di una ragazza che lavora come volontaria all’Ente sordi di Asti. Ci lavoriamo da un anno e abbiamo studiato una formula per fare un corso aperto a tutti: affiancherà il nostro insegnante ed enologo Mario Redoglia, un interprete che sa parlare di vino nella lingua dei segni. L’anno scorso abbiamo già fatto qualche esperimento di degustazione e visite in cantina”. Spiega Morra: “tutte le lezioni verranno videoregistrate: da qui estrapoleremo un video da mandare alle altre delegazioni in modo che abbiano una traccia su cui partire per i loro corsi”.
La nuova iniziativa ha il benestare dell’Onav: il presidente Vito Intini ha siglato a Milano un protocollo con l’Ens (Ente Nazionale Sordi), dove le due associazioni si impegnano a collaborare in maniera fattiva e concreta, per rendere accessibili ai sordi le iniziative sulla degustazione del vino. Anche la Cooperativa Segni d’integrazione Piemonte sostiene il progetto. La delegata di Asti Morra ha un altro sogno: “dopo il video-corso, vorremmo scrivere anche un dizionario sul vino con la lingua dei segni”.
Il corso inizierà il 19 gennaio (ore 20,30) e si concluderà il 17 marzo. Le 18 lezioni hanno cadenza bisettimanale: martedì e giovedì (dalle ore 21 alle ore 23, Asti). Al termine bisognerà sostenere un esame. Sono, inoltre, previste due visite didattiche (una all’azienda di botti Gamba di Castell’Alfero, l’altra in una cantina dell’Astigiano), e tre al vigneto sperimentale del Centro di ricerca per l’enologia, sulla collina di Viatosto, per osservare da vicino l’evoluzione dei lavori in vigna. La prima data è il 30 gennaio.
Una sensibilità non nuova, quella per dell’Onav, che già in passato, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, aveva lanciato corsi di degustazione per persone affette da cecità.

Focus - “Etichette per i non vedenti anche per i prodotti agroalimentari”: lo chiede Massimo Fiorio, deputato Pd e vicepresidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio, ai Ministri delle Politiche Agricole, Martina, e della Salute, Lorenzin
“Etichette per i non vedenti anche per i prodotti agroalimentari”: lo chiede Massimo Fiorio, deputato Pd e vicepresidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio, ai Ministri delle Politiche Agricole, Martina e della Salute, Lorenzin.
“Nel nostro paese l’etichettature in “braille” è obbligatoria solo nei medicinali - continua il deputato del Partito Democratico - ma le etichette degli alimenti, che si esprimono con testo e con immagini, non bastano quindi a garantire ai non vedenti il diritto ad essere correttamente informati sulle caratteristiche dei prodotti in vendita e sulla corretta assunzione e conservazione. Sono già in corso alcuni progetti specifici per sviluppare un prototipo di etichettatura alimentare accessibile alle persone ipovedenti e non vedenti basati sull’interazione tra il tradizionale sistema tattile ed uno innovativo veicolato da supporti tecnologici, come quello avviato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Chiediamo quindi al Governo - conclude Massimo Fiorio - di collaborare attivamente con le istituzioni pubbliche e private che hanno già intrapreso progetti in questo settore, prevedendo incentivi economici per le imprese alimentari coinvolte, per promuovere il pieno diritto all’alimentazione consapevole anche alle persone con disabilità visiva”.

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