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Un cru cileno vino ufficiale del Tour de France? I vignerons d’oltralpe non ci stanno, e dopo molte polemiche alla “Grande Boucle” 2016 ci sarà un “pavillon des vins” dove conoscere ed assaggiare i vini delle Regioni francesi attraversate dalla corsa

Mentre i vigneti italiani, come ormai da qualche anno, si preparano ad accogliere la carovana rosa del “Giro d’Italia 2016”, con l’attesissima tappa n. 9 nel Chianti Classico, la “Chianti Classico Stage”, la prima intitolata ad un vino, in omaggio ai 300 anni trascorsi dall’editto del Granduca di Toscana Cosimo III che nel 1716 definiva i confini del territorio di produzione e a Gino Bartali che, proprio in quelle strade, si allenava per diventare leggenda (il 15 maggio, da Radda a Greve in Chianti, con tanti eventi collaterali per wine & bike lovers promossi dal Consorzio del Gallo Nero; www.chianticlassico.com), oltralpe il vino fa discutere e proprio attorno all’altro evento più atteso al mondo dagli amanti del ciclismo e non solo: il Tour de France. Se, infatti, ancora una volta, secondo un accordo triennale fino al 2017, il vino ufficiale della “Grande Boucle” sarà il cru “Bicicleta” dell’azienda cilena Cono Sur, nell’edizione 2016 i vignerons francesi si riprendono il posto d’onore che meritano: in ogni tappa del Tour, dalla spettacolare partenza da Le Mont-Saint-Michel al tradizionale arrivo sugli Champs-Élysées a Parigi (2-24 luglio; www.letour.fr), nei villaggi del Tour ci sarà un “pavillon des vins” dove conoscere ed assaggiare le etichette delle Regioni attraversate dalla corsa, grazie ad un accordo con i rappresentanti dei produttori francesi, sancito il 10 maggio a Narbonne, riporta Leparisien.fr, con un brindisi tra Frédéric Rouanet, presidente del Syndicat des Vignerons de l’Aude - che avevano minacciato di bloccare il Tour per protesta - e Christian Prudhomme, patron del Tour.
Ma sul vino ufficiale del Tour de France “la scelta di un vino straniero non è mai stata contro i vini francesi - ha comunque precisato Prudhomme - perché, semplicemente, non c’è mai stata richiesta da parte di un vino francese (nel 2014, al momento del lancio del bando di gara, ndr), forse perché non osano, dicono sempre che non possano fare niente, oppure che siamo bravi a comunicarci in tutto il mondo, tranne che in Francia ...”. Da ricordare anche che la Legge Evin proibisce la sponsorizzazione di un evento sportivo e qualsiasi pubblicità di prodotti alcolici in Francia (tanto che le iniziative promozionali della Cono Sur sono riservate alle tappe del Tour fuori dai confini francesi).

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