Il tema del “vino naturale” è uno dei più discussi e dibattuti nel mondo di Bacco, ma è anche una strada che molti, da anni, percorrono con convinzioni. Come VinNatur, l’associazione fondata da Angiolino Maule nel 2006, che ora punta ad obiettivo davvero ambizioso: un marchio di garanzia e qualità per il vino naturale a livello mondiale, con un vero e proprio disciplinare e relativo piano dei controlli. Messaggio rilanciato dal Workshop VinNatur, a Lonigo (Vicenza), che ha visto 15 giornalisti, 11 stranieri e 4 italiani, chiamati a valutare alla cieca 216 bottiglie di vino prodotto dai soci di VinNatur. Da cui è emerso un concetto chiaro: la naturalità dei vini è ormai un fatto assodato e implicito, almeno per gli oltre 200 produttori di VinNatur, ora si sta lavorando per ottenere produzioni di altissimo livello, che rappresentino al meglio il territorio di provenienza. Un concetto sintetizzato nelle parole di Maule: “dopo aver imparato a fare vini salutari, ora dobbiamo imparare a farli più buoni”, ha detto il presidente di VinNatur, che ha aggiunto: “questo workshop è stato un momento importante di crescita, volevamo capire se stiamo andando nella direzione giusta o sbagliata. In questi anni siamo sempre stati abituati a fare i nostri vini e ad assaggiarli tra di noi, pensando che fossero i più buoni del mondo. Era arrivato il momento di aprirci al mondo esterno, di metterci in discussione, con una degustazione senza preconcetti, dedicata anche a chi fino a poco fa ci osservava a distanza”.
Ognuno dei vini proposti alla cieca è stato assaggiato dai partecipanti e a ciascuno è stato assegnato un giudizio tecnico ed una valutazione complessiva che sarà poi inviata ad ogni singolo produttore; da questa sono emersi 17 vini, che particolarmente hanno impressionato per equilibrio ed eleganza i giudici: 5 rossi, 5 bianchi, 5 spumanti e e due fuori categoria.
“Io stesso - prosegue Maule - ero convinto di fare dei vini sopra le righe, ma mi sono reso conto che spesso anch’io mi faccio condizionare dal mio gusto. Questo confronto mi ha dato sicuramente stimoli per migliorare nel mio lavoro. Al contempo mi sprona anche ad incitare tutti i nostri associati”.
Alla nascita le aziende aderenti a VinNatur erano 65. Oggi sono 200, per un totale di 1.800 ettari di vigna che producono 6,5 milioni di bottiglie, di cui 5 milioni in Italia. Per associarsi i viticoltori devono accettare di sottoporre i propri vini all’analisi dei pesticidi residui, per poter garantire la genuinità dei vini. E ora si punta ad allargare ancora di più l’orizzonte.
Focus - I migliori vini “naturali” nel Workshop VinNatur
Vini Bianchi
Piemonte, Carussin di Bruna Ferro - Il Carica L’Asino Vino da Tavola
Abruzzo, Tenuta Terraviva 2015 - Mario’s 43 Trebbiano d’Abruzzo Superiore Doc
Emilia Romagna, Lusenti 2012 - Bianco Regina Colli Piacentini Doc
Veneto, Il Cavallino di Maule Sauro 2016 - Pri Igt Veneto Garganega
Lombardia, Fattoria Mondo Antico 2016 - Perpolio Collina del Perrione
Vini Rossi
Piemonte, Barale 2014 - Castellero Barolo Docg
Veneto, Ca’ Lustra 2013 - Natio Colli Euganei Rosso Doc
Toscana, Podere Erica 2014 - Il Picchio Igt Toscana
Veneto, Santa Colomba 2016 - Il Moro Igt Veneto
Abruzzo, Tenuta Terraviva 2014 - Lui Montepulciano d’Abruzzo Doc
Spumanti e vini frizzanti
Veneto, Meggiolaro Vini 2014 - Corte Roncolato Durello Spumante Metodo Classico
Lombardia, Cà del Vént 2013 - Sogno Blanc de Blancs Pas Operé Vsq
Lombardia, Pietro Torti - Cruasé Pinot Nero Rosé Oltrepò Pavese Docg
Lombardia, Ravarini 2013 - Franciacorta Millesimato Docg (41 mesi sui lieviti)
Emilia Romagna, Il Farneto 2013 - Rio Rocca Brut Nature Emilia Igp
Fuori categoria
Veneto, Ca’ Lustra 2015 - Zanovello Fior d’Arancio Passito
Sicilia, Dos Tierras Badalucco de la Iglesia Garcia Soc. Agr. - Pipa - 3/4 Pre British
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