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Un nuovo colosso della distribuzione di vino in Usa e Canada: ecco Southern Glazer’s Wine & Spirits LLC, dalla fusione di Southern Wine & Spirits e Glazer’s. Nasce così un gigante da 16 miliardi di dollari di vendite di vino & alcolici

Italia
Nasce Southern Glazer’s Wine and Spirits colosso distribuzione Usa da 16 miliardi di dollari

Gli Usa sono il mercato n. 1 del vino al mondo, fondamentale anche per l’Italia, che è leader tra i vini stranieri (e nel 2015 ha raggiunto il record di 1,3 miliardi di dollari di valore all’export, secondo l’Italian Wine & Food Institute). Mercato che ha ancora un notevole potenziale di crescita ma in cui, secondo molti produttori e operatori, si stanno creando sempre più “colli di bottiglia”, con la concentrazione, nelle mani di pochi big, del mercato, in un Paese dove la legislazione sul business enoico è diversa da Stato a Stato, anche se vale per tutti la regola del cosidetto “three-tier system” (ovvero la catena importatore-distributore-retailer, obbligatoria tra produttore e consumatori).
E sembra andare in questo senso la notizia della nascita della Southern Glazer’s Wine & Spirits LLC, nuovo colosso da 16 miliardi di dollari di vendite stimate, nato dalla fusione tra il gigante Southern Wine & Spirits (www.southernwine.com) e Glazer’s Inc (http://glazers.com) che, una volta finalizzato l’accordo già raggiunto, nei prossimi mesi, daranno vita ad una realtà che distribuirà vino e alcolici in 41 Stati, in Canada e nei Caraibi, con 20.000 impiegati e una forza vendita di 12.000 unità, per un totale di 150 milioni di casse di vino e spirits all’anno, con 350.000 clienti tra retailer e ristorazione. E che vede tra i suoi fornitori altri colossi del beverage come Diageo, Moet Hennessy, Pernod Ricard, Beam Suntory e la “new entry” Bacardi.
E secondo i vertici della nuova realtà, il futuro del business enoico è chiaro: la premiumizzazione è un fenomeno ormai conclamato e che crea valore aggiunto, soprattutto nella fascia di prezzo sui 15 dollari a bottiglia, che è in forte crescita. E anches se c’è ancora una grande consumo di vini sotto i 7 dollari a bottiglia, lo scenario è destinato a migliare anche grazie ai giovani, che consumano sempre più vino, e non puntano su quello più economico.

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