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UN VADEMECUM PER SCEGLIERE BENE AL SUPERMERCATO E AL RISTORANTE: L’ACCADEMIA DELLA CUCINA PRESENTA IL “MARKETING DEL CONSUMATORE”

Quando si prova un nuovo ristorante meglio scegliere il piatto del giorno per avere la sicurezza di una migliore offerta, ma attenzione al vino della casa perché spesso si paga troppo una qualità bassa. Al supermercato invece non bisogna lasciarsi sedurre dalle raffinate strategie di marketing, meglio leggere le etichette dei prodotti, tenendo d’occhio certificazione di tracciabilità, caratteristiche nutrizionali e origine geografica. A scendere in campo a fianco del consumatore è l’Accademia Italiana della Cucina (www.accademiaitalianacucina.it), che oggi a Roma ha presentato “Il marketing del consumatore. Strategie e strumenti delle scelte gastronomiche”, vademecum sull’educazione al consumo responsabile per aver un rapporto informato con il mercato, libero da mode alimentari e pubblicitarie.
“La buona tavola inizia dalle scelte del cibo al supermercato e al ristorante - afferma il presidente dell’Accademia Giovanni Ballarini - basti pensare che ricercatori americani hanno accertato che un prodotto destinato alle catene di catering viene scaldato e raffreddato 12 volte prima di raggiungere la tavola dell’ignaro consumatore”. Curato da Gabriele Gasparro, delegato di Roma dell’Accademia Italiana della Cucina, e da Carlo Magni, docente di Economia Agroalimentare alla Facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza” di Roma, sarà distribuito in 20.000 copie in tutta Italia.
Per sapersi destreggiare con il carrello della spesa, secondo l’Accademia della Cucina, occorre innanzitutto ampliare la propria cultura di base, documentandosi con riviste e programmi televisivi specializzati, ma anche visitando aziende e luoghi di produzione; è sempre bene poi assumere un diverso approccio tra la fase d’acquisto e consumo. Più complesso il discorso della ristorazione, dove non esiste un criterio oggettivo per orientarsi nella scelta, anche perché il consumatore tende a privilegiare i locali che già conosce.
Ma nell’esplorarne uno nuovo, sottolinea l’istituto, é bene seguire qualche piccola regola. Menu particolarmente ricchi di piatti non sono indicativi dell’effettiva offerta, anzi, più sono numerose le portate elencate più si deve diffidare per la difficoltà di garantire tutti i requisiti di qualità dovuti da una preparazione recente. L’elenco delle portate poi deve essere chiaro, attenzione quindi ai voli di fantasia come “cofanetto di delicatezze in una nuvola di grana” o “cestini fantasia al profumo di erbe”. Quanto ai condimenti, l’olio d’oliva deve essere aggiunto nella bottiglia originale, la legge infatti non consente più il travaso in ampolline o altri recipienti da tavola, mentre la bottiglia di acqua minerale, per correttezza, deve essere stappata in presenza del cliente.

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