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Un vino che è una filosofia di vita, e che segna il futuro di una azienda storica: è “Fico”, il progetto ideato da Filippo Corsini, scomparso a 21 anni a Londra, testamento che indicherà la strada della storica azienda di famiglia Principe Corsini

Italia
Si chiama Fico il vino testamento di Filippo Corsini, scomparso a soli 21 anni per un incidente a Londra, e sarà il futuro della Principe Corsini

“Lasciare un segno. Questo è il compito non detto ma sempre presente nella nostra famiglia: il vino è uno dei mezzi con cui ci impegniamo e amiamo farlo e Filippo ha fatto molto di più. Con i suoi 21 anni, la sua curiosità ed il suo entusiasmo ha illuminato a giorno la strada già ben tracciata dando vita a qualcosa di nuovo, un progetto che porteremo avanti perché è la strada giusta da seguire. Da anni la nostra azienda si è convertita al biologico, ma la sua visione rappresenta un ulteriore passo avanti, il suo approccio è un lascito prezioso: è la filosofia produttiva per il nostro futuro. Infine, per rendere omaggio alla sua persona e al retaggio che ci ha lasciato mostrandoci e condividendo con noi questo suo progetto, la nostra famiglia si impegnerà a sostenere quei giovani che, come Filippo, sanno apportare con le loro intuizioni nuova linfa all’agricoltura, all’arte, alla bellezza e alla vita”. Così Duccio Corsini, alla guida della storica azienda Principe Corsini, commenta il debutto di Fico: non solo un vino, ma un progetto di viticoltura e di stile di vite costruito dal figlio Filippo, primogenito di Duccio e Clotilde Corsini, scomparso il 31 ottobre, a soli 21 anni, per un incidente a Londra, dove si trovava per motivi di studio.
“Fare vino è una vocazione assoluta per chi la respira da sempre. Voler trasformare, innovando, la propria filosofia produttiva con una nuova e ancor più personale visione è molto di più: è un dono. Fico è, quindi, molto più di un semplice vino, è il ritratto del suo nobile autore. Fico è un dono al futuro”, spiega Corsini.
L’idea di produrre un nuovo vino in rispettosa armonia con l’ambiente è maturata attraverso le diverse esperienze di lavoro che Filippo Corsini ha vissuto durante oltre un anno passato in viaggio per il mondo, prima a Buenos Aires, nella Distilleria dei Fratelli Branca, poi in Patagonia, nella cantina Bodega Chacra del cugino Piero Incisa della Rocchetta, ed infine a New York nel Ristorante Enoteca Babbo di Mario Batali. Un’idea dapprima condivisa e successivamente spronata con entusiasmo dal padre Duccio, alla guida dell’azienda Principe Corsini dal 1992. Rientrato a Villa Le Corti, Casa della famiglia e storica sede delle cantine, con questa nuova consapevolezza Filippo mette a punto con il padre un progetto definito: creare un vino simbolo di una nuova direzione produttiva, capace di assecondare i ritmi e i cicli biologici della vite e della natura, che in sé ha già tutto quanto è necessario alla creazione di un grande vino. Per il giovane Corsini, il progetto non rappresentava solo una traduzione in chiave moderna dell’esempio ricevuto dalla sua famiglia, ma anche un’autentica filosofia di vita.
Il 2015 segna la prima vendemmia di Fico (www.ficowine.com), 100% sangiovese, che prende il nome dall’albero di confine della Vigna di Gugliaie, tra le più vocate della proprietà. Da otto filari di questa parcella, con un approccio biodinamico, Filippo mette in pratica e poi in bottiglia un vino interprete della sua personale visione della vitivinicoltura. 280 bottiglie numerate e certificate organiche, che segnano il futuro della filosofia aziendale Principe Corsini, suo partner nel progetto (www.principecorsini.com). Che ora porterà avanti questo lascito, questo nuovo retaggio di una famiglia antica e storica del vino, della Toscana, e di Firenze, a cui è legata da secoli, commercianti di lana come i Medici, prima, e poi banchieri prestigiosi - fondatori, nel Cinquecento, di una filiale proprio a Londra - con antenati illustri tra cui Papa Clemente XII, fondatore nel Settecento dei Musei Capitoli e committente della Fontana di Trevi a Roma, e di edifici storici e famosi della “culla del Rinascimento”, che ora guarda al futuro nella direzione tracciata da Filippo Corsini.

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