Rendere l’acquisto di una bottiglia di vino un affare semplice anche per chi non è un intenditore: è questa l’intenzione della catena di negozi di alcolici e di vini, Unwins, che sta eliminando le tradizionali etichette che indicano la provenienza e il tipo di uva da cui si è ricavato il vino, per sostituirle con chiari e semplici “indicatori del gusto”. Così, anziché dover scegliere tra un Bordeaux francese ed un sauvignon cileno, i consumatori potranno decidere se tra i bianchi preferiscono un “chiaro”, un “morbido”, oppure un “rotondo”, e se tra i rossi prediligono un “fruttato”, un “leggero” o un “corposo”.
Secondo una ricerca di mercato condotta dalla catena tra i suoi clienti, tanta gente quando entra in un negozio di vini si sente confusa ed intimidita: “pensano che l’acquisto di un vino sia una cosa molto intellettuale e che sia necessario saperne molto per trovare ciò che si vuole. Certi negozianti poi sono rigidi ed inavvicinabili. Crediamo che il nostro approccio all’acquisto sia intelligente anziché intellettuale”.
L'iniziativa, voluta dal direttore del marketing di Unwins Wine Group Ian McLernon, ha ricevuto le critiche di alcuni esperti del settore - primo tra tutti Chris Goodrum, manager della società di importazioni Gauntleys - che accusano Unwins di abbassare il livello di conoscenza sui vini: “è un po’ triste che sia necessario fare una cosa del genere; preferirei vedere l’industria del vino che educa le persone a capire le differenze tra vini di diversi Paesi e regioni”.
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