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“Una grande annata a Bordeaux, la 2015, tra le migliori degli ultimi 20 anni, soprattutto a Pomerol e St. Emilion, ma sui prezzi, previsti in leggerissimo aumento, ancora silenzio”: così a WineNews Ian d’Agata, firma del magazine Uk “Decanter”

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La classificazione 1855 di Bordeaux

Una grande annata a Bordeaux, la 2015, tra le migliori degli ultimi 20 anni, appena al di sotto delle grandissime 2009 e 2010, soprattutto a Pomerol e St. Emilion, e la prima davvero importante dopo le difficoltà vissute in vigna e sul mercato tra il 2011 ed il 2014. Anche se il silenzio degli Châteaux sui prezzi di rilascio, che rimane a diversi giorni dalla fine della settimana delle “en primeur” fa capire quanta tensione ci sia nella Gironda, anche se si prevedono, comunque, lievissimi rialzi vista la qualità dei vini. Ecco, in estrema sintesi, il commento sull’annata bordolese di Ian D’Agata, firma della rivista Uk Decanter, a WineNews, che conferma le ottime sensazioni registrate da molte delle voci della critica internazionale.
“Si parla davvero di una grande annata per Bordeaux, soprattutto per i vini rossi, che sono equilibrati, potenti, e da grande invecchiamento. Sicuramente una delle migliori 20 annate degli ultimi 60 anni, magari con qualche disomogeneità nella “rive gauche”, dove ci sono i vertici assoluti ma anche qualche vino al di sotto della media, seppur di altissimo livello. Discorso che vale anche per Sauternes e Barsac, dove ci sono in generale vini leggermente meno eleganti rispetto ad altre annata, meno marcati dalla muffa nobile, ma di grandissimo equilibrio, suadenti, e davvero adatti a durare nel tempo”.
Ora, come detto più volte anche da Winenews, l’attesa è sui prezzi. “E qui la cosa da notare è che sul tema stiamo vivendo uno dei periodi più “silenziosi” nella storia di Bordeaux, perché in genere appena finisce l’en primeur subito impazzano i prezzi. Il fatto che ci sia silenzio è un segno che Bordeaux è in difficoltà, perchè che i prezzi erano saliti troppo nelle ultime annate, peraltro senza un riscontro giustificato dalla qualità. Senza contare che di grandi annate, negli ultimi anni, ce ne sono state, come la 2005, la 2009 e la 2010, e quindi la gente ha parecchie bottiglie in cantina e non ha bisogno di comprarne altre. Per questo c’è la paura di far uscire i vini a prezzi troppo alti, e che non vengano comprati come successo per le ultime 3-4 vendemmie. Diciamo che si prevede un leggero incremento delle quotazioni, perché la qualità della vendemmia 2015 è davvero buona, ma sarà un incremento molto contenuto, e solo per le aziende migliori, e non generalizzato come negli ultimi anni è avvenuto negli ultimi anni, e anche senza ragione, vista la qualità non eccellente delle vendemmie”.
Cinque nomi su cui puntare, secondo Ian d’Agata? “Per uscire il più possibile dai “soliti noti”, che sono grandissimi, io dico Haut Bailly, Leoville Las Cases, Eglise Clinet, il mito Cheval Blanc, e per Sauternes punto Haut Coustes, che si trova anche a 15 euro, ed è fantastico”.

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