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BENVENUTO BRUNELLO 2020

Una grande annata: ecco il Brunello di Montalcino 2015 alla prova del bicchiere

Brunelli solari, che possono piacere a tutti, grazie ad un’annata in cui l’accumulo idrico ha permesso alle viti di affrontare l’intenso caldo estivo

La 2015? Una grande annata per il Brunello di Montalcino. Ce lo ha anticipato gran parte della critica enologica a stelle e strisce, con il suo consueto entusiasmo, ma anche, evidentemente, con il filtro della propria cultura enologica. Annata a cinque stelle la 2015 anche per il ranking del Consorzio del Brunello di Montalcino e certamente da annoverare tra le più significative che ci ha consegnato per adesso il Nuovo Millennio. È stata un’annata calda ma non caldissima, con l’accumulo idrico invernale e primaverile che ha consentito ai vigneti di affrontare senza grossi problemi l’ondata di caldo di luglio. Un’ondata che in qualche modo ha rotto alcuni equilibri e ne ha stabiliti degli altri e che è stata disinnescata definitivamente dall’arrivo delle piogge. Tant’è che a Montalcino la vendemmia è stata tardiva nel versante nord della zona di produzione e nella media in quello meridionale, come si conviene nelle belle annate.
A Benvenuto Brunello 2020 la conferma nel bicchiere con vini, in generale, di pregevole fattura, molto pronti e dai profumi in alcuni casi rigogliosamente fruttati e in altri più sfumati sulla florealità, dalle articolazioni tanniche serrate o più dinamiche (ma sempre ben centrate), dal sorso denso o più lieve. Vini sia potenti che leggiadri, solari o fragranti. Un ventaglio ampio di interpretazioni dell’annata (e del Sangiovese), a cui aggiungere anche una sempre più evidente differenza tra le produzioni dei vari areali della denominazione, che come risultato finale sembra proporre un Brunello di Montalcino che può piacere davvero a tutti. Un risultato lusinghiero che, evidentemente, ha una sua non omogeneità, visto il numero rilevante di aziende e, nel caso specifico, di campioni in assaggio. Con il dato sempre più evidente che i produttori bravi diventano sempre più bravi e sono sempre più numerosi, pur non mancando quelli un po’ meno bravi, o perché troppo legati ad arcaismi produttivi o, di contro, inclini al modernismo più sfrenato. Sommessamente, non un dubbio, ma una domanda sulla tenuta nel tempo di questi vini, giacché stiamo parlando di un grande vino che come tale, trova la sua conferma certa a distanza di anni (anche molti).
Infine, un breve accenno ai segnali del mercato, a dir poco positivi: siamo a fine febbraio e oltre la metà della produzione dell’annata 2015 del Brunello di Montalcino è già stata venduta. “Dal 16 novembre ad oggi - ha spiegato il Presidente del Consorzio Bindocci - abbiamo già distribuito 5 milioni di fascette Docg, su una produzione di una grandissima annata che è stata inferiore ai 10 milioni di bottiglie. Le cose stanno andando ben oltre le nostre più rosee aspettative”. Un dato importante che, in una congiuntura economica generale non proprio in una curva di sviluppo accentuato, non può che essere un segnale preciso del valore del vino nella nostra economia, troppo spesso lasciato sullo sfondo.
Arrivando, finalmente, al bicchiere, trova un equilibrio davvero convincente il Brunello di Montalcino Vigna del Lago 2015 di Val di Suga (Bertani Domains) dai profumi ben a fuco e dalla progressione gustativa vivace e ritmata. Floreale al naso quanto reattivo e solido in bocca il Brunello di Montalcino Montosoli 2015 di Altesino, dalle piacevoli durezze che ne accentuano carattere e personalità. Fruttato rigoglioso ma anche fiori e terra negli aromi del Brunello di Montalcino 2015 di Baricci, avvincente anche in fase gustativa con una bellissima nota sapida che si impadronisce del sorso lungo e profondo. Potente ma mai senza equilibrio il sorso del Brunello di Montalcino Vigna Pianrosso 2015 di Ciacci Piccolomini d’Aragona, dai profumi intensi di frutta rossa e spezie, con tocchi balsamici. Una base fruttata scura segna il naso del Brunello di Montalcino 2015 di Fuligni, che poi incorpora cenni speziati e tocchi boisé ad introdurre una progressione gustativa ampia e continua.
Forse uno dei migliori dell’intero lotto il Brunello di Montalcino 2015 di Gianni Brunelli - Le Chiuse di Sotto, finemente floreale al naso e davvero invitante al gusto. Un’interpretazione magistrale dell’annata per il Brunello di Montalcino 2015 di Giodo (Carlo Ferrini): i profumi fruttati sono eleganti e sorretti da una bellissima speziatura che introduce ad un sorso succoso, sapido e ben ritmato. Versione monumentale per sapore e limpidezza aromatica quella del Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2015 de Il Marroneto. Probabilmente il vino con il potenziale futuro più promettente il Brunello di Montalcino 2015 de Le Chiuse, dai profumi sfumati e discreti e dalla progressione gustativa austera e pronta ad esplodere. Fine, saporito ed equilibrato il Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2015 de Le Ragnaie.
D’impatto il bagaglio aromatico del Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2015 di Mastrojanni, altrettanto potente e pieno nel sorso. Inizialmente un po’ timido poi sempre più vivace sia al naso che in bocca il Brunello di Montalcino 2015 di Poggio di Sotto, dal sorso ritmato, denso e succoso. Potente e sapido l’impatto del sorso del Brunello di Montalcino 2015 di Salvioni, dai profumi fruttati di bella profondità. Tannino presente ma preciso e non privo di sapore quello del Brunello di Montalcino 2015 di Casanova di Neri, dai profumi di frutti rossi, spezie e dai cenni affumicati, ad anticipare una bocca solida e compatta. Profumi intensi e di bella definizione per il Brunello di Montalcino Altero 2015 di Poggio Antico, dalla bocca ampia e di bella profondità.
Risulta, infine, praticamente non prodotta la Riserva 2014, annata come sappiamo molto critica, mentre erano in assaggio solamente due vini dell’annata precedente, la 2013: per l’appunto il Brunello di Montalcino Poggio all’Oro Riserva di Banfi e il Brunello di Montalcino Poggio al Vento Riserva di Col d’Orcia. Entrambe declinazioni classiche della denominazione ottenute dal versante sud dell’areale di produzione, che confermano il millesimo come assai longevo: la prima dal sorso più avvolgente e potente, la seconda giocata più sulla dinamica e i chiaro scuri.

Focus - Il Brunello 2015
Aromi intensi di frutta matura, ottimo rapporto tra struttura tannica e acidità e lunga persistenza aromatica sia al naso che al palato, per un millesimo destinato a passare alla storia. È il profilo dell’annata 2015 di Brunello di Montalcino, svelata oggi nel corso di Benvenuto Brunello. Quasi 50 i campioni degustati da una commissione di 40 esperti tra enologi e tecnici da tutta Italia, per un responso che non lascia spazio ai dubbi: l’annata 2015, che già dopo la vendemmia si era aggiudicata 5 stelle per l’ottimo andamento stagionale, è un successo anche nel calice e sarà in grado di stupire sempre di più nel corso del tempo. Dal punto di vista organolettico colpiscono soprattutto la struttura tannica, morbida e in perfetto equilibrio con la freschezza, arricchita da sentori caratteristici di frutta rossa matura, sia all’olfatto che al gusto, chiusi da un finale lungo ed elegante. Un Brunello che sarà in grado di affrontare l’invecchiamento, dando grandi risultati anche a distanza di decenni. Ottima anche la produzione con circa 10,5 milioni di bottiglie attese. Questo il frutto di una stagione particolarmente favorevole, iniziata con un inverno scarsamente piovoso e proseguita con temperature sostanzialmente nella media e piogge contenute, che hanno portato le piante in ottimo equilibrio vegetativo fino all’estate, senza l’insorgere di criticità dal punto di vista fitosanitario. A luglio, l’innalzamento della colonnina al di sopra della media ha anticipato la fase di invaiatura, ma la situazione si è ristabilita con le piogge di fine mese, per poi passare a un agosto caratterizzato da un’ottima escursione termica tra notte e giorno, che ha avuto un’importante influenza sulle bucce, concentrando gli aromi e l’estratto secco. Settembre e ottobre infine, hanno portato precipitazioni contenute e una buona ventilazione che hanno favorito le ultime fasi di maturazione dei grappoli fino alla vendemmia. Notevole fin da subito l’acidità naturale nelle uve raccolte, superiore alla media anche per un’annata caratterizzata da alte temperature estive, un primo evidente segnale dell’elevato e raro livello qualitativo del Brunello di Montalcino 2015, insieme alla complessità di aromi e all’eleganza dei tannini, già evidenti negli acini.

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