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UNIONE EUROPEA: RIFORMA QUALITA’. LA COLDIRETTI: ITALIA LEADER. BENE LOTTA A FALSI. MA LA GIUSTA AZIONE DI TUTELA DELLE DENOMINAZIONI DI ORIGINE NON È ACCOMPAGNATA DA ANALOGA ATTENZIONE A TRASPARENZA DI INFORMAZIONE SU ORIGINE DI TUTTI I PRODOTTI

L’obbligo di mettere in atto azioni amministrative e giuridiche per prevenire o fermare l’uso improprio delle denominazioni di origine (Dop e Igp) è particolarmente importante nella protezione dei falsi per un Paese come l’Italia che con 216 prodotti iscritti nel registro comunitario su un totale di 954 è di gran lunga leader in Europa. Lo afferma la Coldiretti nel commentare l’adozione da parte della Commissione Europea di quattro proposte normative, riunite in quello che è stato definito il “pacchetto qualità”, dopo un percorso di approfondimento durato alcuni anni e che ha visto la presentazione nel 2008 del “Libro Verde sulla qualità” e nel 2009 della “Comunicazione al Parlamento Europeo e al Consiglio sulla politica di qualità dei prodotti agricoli”.

La Commissione europea ha predisposto una linea guida per l’utilizzo di Dop e Igp come ingredienti di altri prodotti, con il giusto obiettivo - sottolinea la Coldiretti - di difenderne le reputazione contro etichettature improprie tali da indurre in inganno circa la composizione del prodotto finale e arrecare danni alla reputazione delle indicazioni geografiche. La giusta azione di tutela delle denominazioni di origine non è accompagnata - secondo la Coldiretti - da un’analoga attenzione alla trasparenza dell’informazione sull’origine di tutti i prodotti con un sistema obbligatorio di etichettatura. Nonostante tutto l’ Italia si dimostra più avanti in tema di trasparenza e diritti dei consumatori e questo grazie alla pressante azione di tante associazioni, dei cittadini, dei consumatori e degli agricoltori come la Coldiretti che hanno convinto i Governi e il nostro Parlamento ad assumersi il coraggio e la determinazione di respingere le pressioni e di operare nel rispetto della trasparenza con la legge sull’etichettatura obbligatoria degli alimenti già approvata dal Senato che si auspica arrivi presto a compimento e che l’Italia deve applicare quale atto di civiltà, di trasparenza e di libertà.

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