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UNIONE EUROPEA: SPOSTATA LA DECISIONE SU NORME ETICHETTA. MENZIONI: ANCORA APERTO DIBATTITO SU VINSANTO E MARSALA

Italia
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Secondo l’agenzia Ansa, è fallito oggi a Bruxelles l'ennesimo tentativo del Comitato di gestione del vino dell'Ue di mettere a punto il regolamento della Commissione Europea sulla designazione e presentazione dei vini. La battaglia sulla protezione delle menzioni - già acquisita ad esempio per “Brunello” ma non ancora per “Vinsanto” - riprenderà a Bruxelles l'11 marzo.

Il progetto di normativa, da settimane all'esame del Comitato (che raggruppa i rappresentanti dei Quindici e della Commissione), è particolarmente importante in quanto fissa le menzioni che potranno apparire sull'etichetta, alle quali verrà garantita una protezione a livello internazionale. La battaglia non è quindi sulle denominazioni d'origine, ma su quei nomi che ormai, per tradizione, caratterizzano il prodotto. Un caso tipico è il termine “Brunello”, che a differenza della denominazione d'origine “Brunello di Montalcino” tutelata dall'Unione Europea, rischiava di essere utilizzato da altri produttori e che ora rientrerà nelle menzioni previste da Bruxelles. Ma ci sono anche altri nomi, non meno conosciuti, come Amarone, Cannellino, il viterbese “Est Est Est” o il foggiano Cacc' e mitte.

L'Italia, dopo l'allarme lanciato dall'Unione Italiana Vini (per bocca dei suoi vertici, il presidente Ezio Rivella e il consigliere delegato Davide Gaeta), sta negoziando nel Comitato di gestione un'estensione della lista dei termini tradizionali che potranno apparire sull'etichetta in modo da tutelare il più possibile il proprio prodotto sul mercato mondiale. Il negoziato è ancora aperto sul 'Vinsanto', di cui la Grecia rivendica l'esclusiva, e su alcune menzioni tipiche per il Marsala italiano, che rischiano di poter essere utilizzate in futuro solo dai portoghesi per il loro Porto.

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