Tra tensioni commerciali e minacce di dazi, il 2019 delle importazioni di vino in Usa, primo mercato del mondo, è partito con una sensibile diminuzione in valore, del -3,4% (a 1,42 miliardi di dollari), ed una leggera crescita in volume del +1,6% (3,07 milioni di ettolitri), con il prezzo medio del vino importato che è sceso notevolmente, dai 5,4 dollari al litro del 2008, ai 4,7 attuali. A dirlo i dati dello US Department of Commerce relativi al primo trimestre del 2019 analizzati dall’Ice di New York. E l’Italia segue lo stesso trend, pur facendo meglio della media del mercato, contendendo la perdita in valore nel -1,6%, a 463 milioni di dollari, e registrando una importante crescita in volume, +8,1%, raggiungendo 0,86 milioni di ettolitri, con un prezzo medio al litro di 5,4 dollari.
Nel dettaglio, i vini rossi italiani, con oltre 165 milioni di dollari, hanno superato la componente dei vini bianchi tradizionalmente maggioritaria in questi ultimi anni. Alla contrazione in valore (-2,5%) ha corrisposto una crescita delle quantita’ (+4,7%). L’Italia è il primo fornitore con una quota di mercato del 33,4%, seguita dalla Francia con il 29.9%. I vini bianchi, con oltre 151 milioni di dollari, sono diminuiti sensibilmente in valore (-5,9%) e cresciuti in quantità (+4,5%). L’Italia è il primo fornitore con una quota del 39,1%, seguita dalla Nuova Zelanda, che supera la Francia, con il 21,7%.
Sempre molto dinamico il settore dei vini spumanti e frizzanti che rappresentano oltre un quinto del nostro export verso gli Usa. con circa 105 milioni di dollari. Notevole la crescita sia in valore (+9,8%) che in quantità (+20%). L’Italia è il secondo fornitore dopo la Francia con una quota di mercato del 42,3%, staccata di scarsi 5 punti.
In contrazione il settore dei vini rosati in valore (-7,4%) che invece aumentano nei volumi (+8,4%). L’Italia è il secondo fornitore dopo la Francia ma notevolmente distaccato (le quote di mercato sono rispettivamente 81,8% e 7,4%).
Una performance, quella italiana, che si inserisce in un quadro generale che, in Usa, vede continuare a crescere gli spumanti (+7,7% in valore e +18% in quantità), in contrazione i vini rossi (-4,1% in valore e -3,9% in quantità), mentre i bianchi crescono solo sul fronte dei volumi (-3,7% in valore e +3,1% in quantità). In diminuzione, dopo la crescita tumultuosa degli ultimi due anni anche l’import dei vini rosati (-4,7% in valore e -0,4% in quantità).
In termini generali, sottolinea l’Ice, l’Italia è il primo fornitore in valore con una quota di mercato del 32,5%, seguita dalla Francia con il 31,1%. Al terzo posto si posiziona la Nuova Zelanda (con una quota di mercato dell’8,2% ed una forte contrazione dei valori -11,6%), al quarto la Spagna (quota del 6,4% e crescita dei valori +3,7%), al quinto posto l’Australia (quota del 6% ed un marcato calo dei valori -12,3%). Performance negative sui valori anche per Argentina (-5%) e Cile (-18%).
Anche in termini di quantità l’Italia è il primo fornitore con una quota di mercato del 28%, seguita dalla Francia (13,6%), Australia (12%), Cile (11,1%) e Canada (10,7%).
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