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CUCINA ITALIANA

Valorizzare made in Italy e filiera: l’intesa tra Ministero delle Politiche Agricole e Federcuochi

Di oggi la firma del protocollo d’intesa, obiettivi la promozione della dieta mediterranea, l’organizzazione di workshop e campagne internazionali

La diffusione dei prodotti del made in Italy enogastronomico in tutto il mondo è molto importante, sia da un punto di vista economico, sia da un punto di vista economico, per le imprese tricolori che puntano la produzione sulla qualità. Ciò che ancora non è del tutto tutelata è l’intera filiera, che sta dietro ad ogni prodotto gastronomico ed enoico italiano, insieme al suo inserimento nell’alimentazione. A iniziare il percorso di valorizzazione di tutte le varie fasi produttive ci pensa il Ministero delle Politiche Agricole, in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi. Proprio di oggi è la firma di un protocollo d’intesa, a cui hanno partecipato il Ministro Gian Marco Centinaio, il presidente della Federazione Italiana Cuochi Rocco Pozzulo e il presidente di Federcuochi Lazio Alessandro Circiello, che ha siglato la collaborazione tra istituzioni e Federazione per la promozione del vero made in Italy agroalimentare. Promozione che deve passare per diversi fattori, come la valorizzazione della cucina italiana di qualità in Europa e nel mondo, l’organizzazione di percorsi formativi attraverso workshop e seminari, ma anche il diffondere le peculiarità della dieta mediterranea con campagne tematiche specifiche, anche nelle scuole, il rispondere alle crescenti esigenze dei consumatori di ogni fascia d’età e al cambiamento degli stili di vita fornendo una informazione chiara ai cittadini per renderli consapevoli delle proprie scelte nell’ambito dei consumi alimentari.
“Sapere cosa mangiamo, da dove provengono le materie prime - afferma il Ministro Gian Marco Centinaio - significa essere dei consumatori consapevoli. Da sempre il made in Italy è sinonimo di eccellenza. E questo vale sia nel nostro Paese che all’estero. Ma dobbiamo alzare ancora di più l’asticella. Crescere nell’export ad esempio. Valorizzare non solo il prodotto finale, quello che arriva sulle nostre tavole, ma l’intera filiera agroalimentare. Chi assaggia un piatto italiano deve poterne cogliere tutta l’essenza: il lavoro, la passione, la storia, le tradizioni che ci sono dietro. È il sistema Italia che funziona, per questo sono fondamentali l’educazione alimentare nelle scuole, la formazione di figure professionali specifiche anche per dare nuovi sbocchi occupazionali ai nostri figli. Il cuoco - ha concluso il Ministro - non è solo colui che mette insieme i vari ingredienti ma la nostra interfaccia con il mondo”.

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