“Senza vino non c’è festa”, ha detto più volte Papa Francesco. “Il vino è come la vita per gli uomini. Che vita è quella di chi non ha vino? Questo fu creato per la gioia degli uomini. Allegria del cuore e gioia dell’anima è il vino bevuto a tempo e a misura”, recita la Bibbia, nel Libro del Siracide. E poiché il vino nasce dalla vendemmia, meglio ancora se questa è benedetta, e, come avviene spesso nelle cantine italiane, serve anche a prendersi cura del patrimonio storico e artistico del territorio. Tutto questo si condenserà venerdì 31 agosto, tra i vigneti di Maeli di Elisa Dilavanzo, nei Colli Euganei, che riceveranno la benedizione dal Monsignor Liberio Andreatta, già a capo dell’Opera Romana Pellegrinaggi, che arriverà direttamente dal Vaticano. Una festa, e una serata il cui ricavato, in parte, sarà destinato all'Associazione Nazionale degli Alpini, gruppo di Torreglia, per la manutenzione e il restauro del Capitello della Madonna del Monte Pirio, chiesetta eretta dai contadini locali, vuole la tradizione, per proteggere i vigneti dalle tempeste.
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