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FOOD

Via la “pancetta”, l’aiuto arriva dai surgelati: le cinque regole d’oro per ritrovare il peso forma

Tra i punti di forza la disponibilità di pesce, frutta e verdura tutto l’anno, le porzioni calibrate e le indicazioni sulla confezione
DIETA, NUTRIZIONISTA, PANCETTA, Non Solo Vino
La dieta in cinque punti

Obiettivo, tornare in forma e buttare nel dimenticatoio quei chiletti di troppo che fanno rima con “pancetta”. Come ogni anno, al rientro dalle vacanze estive, una delle più urgenti preoccupazione è quella di tornare quanto prima possibile al peso forma. Già perché tra pranzi, cene, spuntini fuori pasto, grigliate e chi più ne ha più ne metta, il tutto condito da un uso meno controllato del solito di zuccheri e cibi grassi, la lancetta della bilancia si sposta inevitabilmente verso destra. E non stupisce che il 50% degli italiani dichiara di aver bisogno di smaltire i chili di troppo accumulati nel periodo di riposo ed adottano un regime dietetico per “disintossicarsi” dagli stravizi, dai tanti (troppi) cibi consumati, dalle tante (troppe) calorie assunte. Da dove iniziare? Magari dai surgelati e precisamente seguendo l’idea dell’IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati) che in collaborazione con un’esperta nutrizionista, la dottoressa Elisabetta Bernardi, ha messo a punto un vademecum di consigli utili per alimentarsi in modo equilibrato, chiamando in aiuto i prodotti “sottozero” - soprattutto vegetali e ittici - entrambi “amici della linea”. In America le diete con al centro i prodotti surgelati preparati da chef e nutrizionisti sono già da qualche anno realtà. Ad esempio l’American Frozen Food Institute ha elaborato un menù settimanale da circa 1200 calorie giornaliere che include molti piatti a base di verdure e di pesce surgelato. E i consensi non sono mancati. I punti di forza dei “cibi che vivono in freezer”, soprattutto quelli “al naturale”, sono che consentono di seguire facilmente una dieta diversificata garantendo infatti la disponibilità di pesce, frutta e verdura tutto l’anno e sono pratici e veloci da preparare. I dati di consumo di frozen food resi noti dall’IIAS parlano per l’Italia di 838.580 tonnellate di prodotti “sottozero” acquistati, con vegetali e ittici in pole position, i cui consumi hanno toccato rispettivamente le 398.310 e le 112.700 tonnellate. I vegetali sono in testa ai consumi dell’intero comparto (con il 47,5% del totale) con un’offerta che risponde anche alle più recenti tendenze/mode alimentari in voga (come il vegetarianismo e il veganismo). Mentre l’ittico si conferma il secondo segmento di categoria con il mollame e i crostacei in testa. Dunque ecco le cinque “regole d’oro” da rispettare per ritrovare la linea:
“Stop all’anarchia alimentare” specie dopo i vari buffet “all inclusive” delle vacanze che possono far assumere il doppio, e quindi tra le 4.000 e le 5.000 calorie al giorno, del fabbisogno quotidiano. Ortaggi e proteine magre sono la risporta per tornare nei giusti binari con le confezioni dei surgelati che aiutano a consumarne la giusta quantità. Diete drastiche e digiuni sono da evitare.
“Sì a frutta e verdura” meglio se 5 volte al giorno. “Pensare - commenta Elisabetta Bernardi - che i cibi freschi siano più sani e nutrienti di quelli surgelati è errato. Se non si può fare la spesa quotidianamente, alternare fresche insalate a verdure cotte surgelate è un’ottima abitudine da adottare per preservare un regime alimentare sano”. Uno studio ha dimostrato che i prodotti freschi “appena colti” contengono sicuramente le più alte quantità di sostanze nutritive in assoluto ma una volta a casa vincono invece i surgelati, perché questi ultimi vengono lavorati a poche ora dalla raccolta.
“Sì al pesce, fresco o surgelato”. Almeno 2 volte a settimana. E il surgelato può essere una valida alternativo al pesce fresco perché questi vengono portati a temperature al di sotto dei - 18° C in tempi rapidissimi: un procedimento che non causa nessuna perdita delle proprietà nutritive e organolettiche e consente di preservare la qualità dei cibi, garantendone anche la sicurezza da un punto di vista igienico-sanitario.
“Occhio alle porzioni”e quindi alle quantità. L’aiuto dei surgelati arriva dalla confezione che riporta il relativo apporto energetico e nutrizionale ma anche per le porzioni equilibrate che si trovano al loro interno: così il consumatore può utilizzare solo il cibo necessario evitando inutili sprechi.
“Sotto con lo sport”, muoversi è la parola d’ordine da ripetere. “Attività fisica e corretta alimentazione: è questo il binomio vincente per ritornare in forma - conclude Elisabetta Bernardi - la Dieta Mediterranea, che predilige un’alimentazione ricca di carboidrati complessi, fibra, proteine magre e l’olio extra vergine di oliva come condimento principale, risulta essere una delle migliori per ‘spostare l’ago della bilancia’ a nostro favore, oltre che per proteggere la nostra salute. Ma la dieta da sola non basta; deve essere sempre accompagnata da uno stile di vita “attivo”: per raggiungere risultati ottimali, è sufficiente camminare a passo svelto per almeno 150 minuti a settimana. Secondo recenti studi sembrerebbe, infatti, che stare sotto il livello di 150 minuti a settimana non modifichi significativamente il proprio peso; livelli al di sopra di questa soglia determinano modesti decrementi (2-3 kg), mentre livelli compresi tra i 225 e i 420 minuti dimostrano un calo ponderale dai 5 ai 7,5 kg, a dimostrazione della probabile esistenza di un rapporto “dose - risposta” nel praticare attività fisica”.

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