Il nuovo reato di “Frode alimentare”, che amplia il novero delle condotte ingannevoli punibili, comprendendo tutti i soggetti coinvolti nella filiera alimentare, e sanzionando quelle azioni che determinano un pregiudizio per il consumatore in termini di provenienza, qualità o quantità dei prodotti alimentari; ma anche il reato specifico di “Commercio di alimenti con segni mendaci”, per contrastare le pratiche ingannevoli relative all’etichettatura e alle indicazioni sui prodotti; e, ancora, il reato di “Agropirateria”, che colpisce chi, con più operazioni e con modalità organizzate e continuative, commette frodi ai danni degli acquirenti di prodotti alimentari. Sono le principali novità del Disegno di Legge (Ddl) agroalimentare, un provvedimento che mira a contrastare le frodi nel settore, proteggere il made in Italy e garantire la qualità dei prodotti per tutelare la sicurezza dei cittadini che acquistano e consumano, introducendo, in 18 articoli, nuove sanzioni sia penali che amministrative per chi viola le normative in materia alimentare, approvato, ieri sera, dal Consiglio dei Ministri e che ora inizia l’iter per l’approvazione in Parlamento.
“Tolleranza zero per chi abusa del valore delle nostre produzioni per arricchirsi anche alle spalle di chi rispetta le regole. Garantiamo la tutela dei nostri prodotti e dei nostri cittadini. Giro di vite contro l’Italian Sounding e le frodi nel settore agroalimentare. Trasparenza nella concorrenza e nelle regole. Vita più semplice e meno burocrazia”, sono, in sintesi, i contenuti del Ddl evidenziati dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Un altro aspetto fondamentale riguarda la protezione delle Indicazioni geografiche protette (Igp) e delle Denominazioni di origine protetta (Dop). Il Ddl prevede misure più severe per la tutela e la protezione delle Dop e Igp, con sanzioni specifiche contro la contraffazione e l’uso improprio dei marchi. In particolare, sono introdotte nuove disposizioni per garantire che i prodotti con Dop e Igp siano effettivamente realizzati in conformità alle normative nazionali ed europee.
Il Ddl, inoltre, prevede la destinazione a scopi benefici degli alimenti confiscati a causa di pratiche fraudolente anche in caso di sequestro. Gli alimenti sequestrati potranno essere destinati in favore di enti pubblici o associazioni e consorzi con compiti assistenziali. Si contribuisce così a una finalità sociale e si riduce lo spreco alimentare.
Un’altra importante novità riguarda le sanzioni amministrative. Il provvedimento prevede una gradazione delle sanzioni in base alla gravità della violazione, con l’introduzione di misure più dissuasive legando gli importi al fatturato delle imprese coinvolte. In passato si verificava, ad esempio, che un piccolo imprenditore poteva vedersi applicare la stessa sanzione prevista per una multinazionale.
Inoltre, il Ddl introduce misure specifiche per garantire la tracciabilità e la sicurezza dei prodotti alimentari, come nel caso della filiera bufalina, dove sono previste nuove disposizioni per la tracciabilità e il controllo della qualità.
Viene formalmente istituita anche la “Cabina di regia per i controlli amministrativi”, presieduta dal Ministro dell’Agricoltura e che vede la partecipazione, ai più alti livelli, delle istituzioni deputate ai controlli.
Infine, il Ddl prevede anche l’introduzione del “Blocco ufficiale temporaneo”, uno strumento di semplificazione, che consentirà agli organi di controllo di fermare temporaneamente i prodotti che presentano solo anomalie amministrative, e dando la possibilità alle imprese di sanare la carenza documentale entro brevi termini, garantendo, al contempo, la tutela dei consumatori senza incorrere in ritardi burocratici.
“Il Disegno di legge, fortemente voluto dal Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, e che ha visto un lavoro di sinergia con il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio - spiega una nota del Ministero - rappresenta un impegno concreto del Governo Meloni a difesa a del sistema agroalimentare italiano, dove le imprese che operano correttamente possono competere in un mercato leale, in cui i cittadini possano avere fiducia in ciò che acquistano, e in cui il valore del made in Italy sia protetto e valorizzato in ogni fase della filiera”.
Focus - Coldiretti: “dopo oltre dieci anni di attesa, arriva il coraggio politico di mettere in campo una riforma storica che apre la strada alla Legge Caselli”
“Dopo oltre dieci anni di attesa, arriva il coraggio politico di mettere in campo una riforma storica a tutela della qualità, della legalità e della salute”, sono le parole con le quali Coldiretti esprime profonda soddisfazione, e “un ringraziamento va al Ministro Lollobrigida”, per l’approvazione in Consiglio dei Ministri del Disegno di Legge sulle sanzioni in agricoltura e pesca, che apre finalmente la strada all’attuazione della cosiddetta Legge Caselli, da sempre sostenuta dall’organizzazione e avanzata già nel 2015 nella proposta di riforma predisposta da Giancarlo Caselli nell’Osservatorio Agromafie promosso da Coldiretti.
Il fatto che si preveda l’aggiornamento del codice penale per includere un nuovo capo interamente dedicato ai delitti contro il patrimonio agroalimentare “è un passaggio epocale che consente di colpire con maggiore efficacia tutte le frodi a danno della filiera alimentare, a partire dalla contraffazione delle denominazioni di origine Dop e Igp, fino all’utilizzo di segni ingannevoli per trarre in inganno i consumatori che pensano di mangiare un prodotto italiano quando in realtà non lo è. Ci auguriamo ora che il Disegno di Legge sia in tempi ristretti approvato dal Parlamento anche con eventuali modifiche che vadano nel senso di ulteriore valorizzazione e tutela del made in italy agroalimentare”, dichiara il presidente Coldiretti Ettore Prandini. “Con l’introduzione del reato di agropirateria - aggiunge il segretario generale Coldiretti Vincenzo Gesmundo - si riconosce finalmente la pericolosità criminale delle attività fraudolente organizzate e reiterate. Era dieci anni che aspettavamo una legge che riprendesse quella proposta da Caselli che ancora nessuno aveva avuto il coraggio di fare”. Coldiretti ha, infatti, sempre denunciato l’assenza di strumenti giuridici all’altezza delle sofisticazioni moderne e ribadisce il proprio apprezzamento per un provvedimento che finalmente protegge davvero l’identità del made in Italy.
Soddisfazione anche per la nuova disciplina che rafforza le sanzioni amministrative per chi viola le norme su etichettatura, origine, ingredienti e denominazioni. “Una battaglia - ricorda Gesmundo - che vede da sempre Coldiretti schierata in prima fila per il riconoscimento dell’origine su tutti i prodotti europei e a contrasto di un Italian Sounding oggi consentito dal codice doganale sull’origine dei cibi che permette attraverso l’ultima trasformazione di far diventare un prodotto straniero magicamente made in italy”. In questo senso bene l’inasprimento per l’utilizzo abusivo delle parole “latte” e “formaggio” su prodotti vegetali a tutela della trasparenza verso i cittadini consumatori.
Positiva, sottolinea Coldiretti, anche la riforma che introduce le misure interdittive e accessorie dalle attività imprenditoriali, che sono strumenti essenziali per contrastare chi danneggia l’economia sana e penalizza i veri produttori e anche il segnale forte che arriva sul piano etico con i prodotti sequestrati, ma idonei al consumo umano, che potranno essere destinati a enti caritatevoli, oppure, se adatti solo per uso animale, potranno essere redistribuiti in modo tracciato. Questa scelta, aggiunge Coldiretti, coniuga alla perfezione tre pilastri su cui l’organizzazione si è sempre mossa come legalità, lotta allo spreco e solidarietà.
Un altro tassello fondamentale, spiega la prima organizzazione italiana ed europea, riguarda la tracciabilità del latte di bufala, con l’introduzione del Registro unico delle movimentazioni, integrato con l’anagrafe zootecnica, per contrastare le frodi e valorizzare produzioni come la Mozzarella di Bufala Campana Dop.
Accolta positivamente, infine, anche la decisione di far entrare nella riforma la pesca, con una rivisitazione del sistema sanzionatorio e l’introduzione di norme per contrastare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (Inn), tutelando il lavoro dei pescatori onesti e l’ambiente marino.
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