Nel mondo agricolo, così come in quello della viticoltura, c’è un fronte sempre più ampio di produttori e ricercatori che, in un’ottica di gestione agronomica sostenibile e libera dalla chimica, guardano con fiducia, da tempo, alle Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea), ossia tecniche di manipolazione genetica, ben diverse dagli Ogm, che potrebbero aumentare e accelerare lo sviluppo di nuovi tratti nella selezione delle piante e degli altri esseri viventi attraverso il genoma editing, e quindi intervenendo su punti precisi del Dna. In Italia, la ricerca è stata affidata prima di tutto al progetto Biotech, finanziato dal Ministero dell’Agricoltura e coordinato dal Crea, ma anche ad altri progetti, che hanno riguardato le colture più importanti, dal frumento al riso, dal pomodoro alla vite, sviluppando quelle varietà resistenti che potrebbero rappresentare la chiave di volta per vincere sfide come quella del cambiamento climatico e della sostenibilità, perché capaci di proteggere le produzioni agricole con meno pesticidi e difendere il patrimonio di biodiversità.
Da oltre un anno, così, dal mondo agricolo è iniziato un pressing incessante sulla politica, sia a livello nazionale che comunitario (dove a ottobre 2021, con il voto finale al “Farm to Fork”, era arrivato il riconoscimento da parte del Parlamento europeo del ruolo delle Tea), per autorizzare la sperimentazione in campo delle produzioni ottenute mediante le tecniche di evoluzione assistita, così da mettere alla prova quanto di buono visto nei laboratori.
In questo senso, l’approvazione all’unanimità, nell’VIII e IX Commissione riunite del Senato della Repubblica, del provvedimento che autorizza la sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita è “un grande passo avanti per la ricerca scientifica e per l’agricoltura, che mette fine a un lungo periodo di oscurantismo tecnologico. Tuttavia, senza un inquadramento europeo, le Tea resteranno a livello sperimentale”, come ha commentato il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “Ora - continua Giansanti - è necessario lavorare per la presentazione della proposta di regolamento sulle tecniche genomiche da parte della Commissione UE, prevista per fine giugno, e per la successiva approvazione in tempi brevi da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, altrimenti si rischia di bloccare l’iter del dossier. Le tecniche di evoluzione assistita sono una risposta efficace all’emergenza climatica e alla richiesta di cibo, permettendo di ridurre l’uso di fitofarmaci e acqua e di garantire la produttività necessaria per rispondere alla popolazione in crescita”.
Per Cia-Agricoltori Italiani il via libera all’emendamento rappresenta una volta storica per il mondo agricolo italiano, necessaria a sviluppare piante più green e resistenti a cambiamenti climatici e malattie, tutelando al contempo produttività e sostenibilità del settore. “Il settore primario ha bisogno di accrescere la quantità e la qualità delle produzioni, assicurare un reddito agli agricoltori e, al contempo, realizzare la transizione verde e far fronte alla crisi climatica”, spiega il presidente Cia - Agricoltori Italiani, Cristiano Fini. “D’altra parte, solo nell’ultimo anno gli eventi estremi sono raddoppiati, tra siccità, gelate, alluvioni, con un aumento di cinque volte delle perdite di raccolto di frutta e verdura e, ormai, i fattori climatici da soli spiegano tra il 20% e il 49% delle fluttuazioni del rendimento agricolo”.
Per rispondere a tutto questo, continua Fini, “è indispensabile cogliere la strada della ricerca e dell’innovazione genetica in particolare. Ringraziamo, quindi, i tre primi firmatari delle proposte di legge sulle Tea, Raffaele Nevi, Luca De Carlo e Gian Marco Centinaio, grazie ai quali l’Italia può tornare protagonista delle biotecnologie agricole, diventando il primo Paese in Europa ad avviare la sperimentazione in campo delle Tea. Contemporaneamente, è un segnale forte che diamo a Bruxelles per accelerare sulla proposta di regolamento in materia, altrimenti si corre il rischio di bloccare l’iter del provvedimento”. Intanto, conclude il presidente Cia - Agricoltori Italiani, “auspichiamo tempi brevi per il percorso attuativo, così da poter mettere le tecniche di miglioramento genetico al servizio del settore e difendere, di più e meglio, le filiere agricole made in Italy”.
Anche Carlo Gaudio, presidente Crea, in prima linea nella sperimentazione delle varietà frutto delle Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea), ha voluto ricordare come “per il mondo della ricerca l’approvazione della norma che autorizza la sperimentazione in campo delle produzioni ottenute mediante le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) rappresenta un momento decisivo, perché le attività di ricerca già svolte nei laboratori dei nostri Centri hanno dimostrato risultati straordinari che ora possiamo mettere “alla prova” in campo. Un plauso particolare va ai presentatori degli emendamenti, ma il ringraziamento di rito è certamente rivolto a tutto il Parlamento, che ha approvato la norma all’unanimità, per aver dimostrato di credere e di voler sostenere le importantissime attività di ricerca in questo ambito. La ricerca è vitale per il progresso, per l’innovazione e per lo sviluppo della conoscenza, e mai come ora in agricoltura, in uno scenario di cambiamenti climatici cosi preoccupante, l’innovazione genetica è indispensabile a garantire la competitività e la sostenibilità delle produzioni agricole nazionali”.
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