Gaja e Gaja distribuzione non saranno al Vinitaly di Verona (11/15 aprile 2002): "dopo lunghi ripensamenti, dopo aver valutato i pro ed i contro, abbiamo con rincrescimento deciso - spiega Angelo Gaja - di non partecipare. Negli ultimi anni la gestione dello stand era divenuta per noi sempre più difficile: lo straordinario successo di Vinitaly, coronato da un numero sempre crescente di visitatori, e l’accresciuta popolarità dei nostri marchi, hanno reso la visita al nostro stand una tappa obbligata per molti visitatori. Per difenderci dall’invasione avevamo anche progettato un "bunker", un fortino, con l’intento di ostacolare il libero accesso. Però non eravamo riusciti a selezionare l’ingresso: era quasi sempre e soltanto una selezione di numero, di quantità e non di qualità".
"E’ successo spesso - continua Angelo Gaja, una delle migliori griffe dell'Italia del vino - che nostri importanti clienti italiani ed esteri, giornalisti qualificati, amici e conoscenti (ai quali pure avevamo talvolta inviato un lasciapassare, spesso andato perso o dimenticato in casa) non accettassero di fare la coda o non riuscissero ad entrare, andandosene via stizziti".
La conclusione della nota stampa di Angelo Gaja è comunque molto chiara e rende onore a Vinitaly dei suoi meriti: "ci prendiamo qualche anno di pausa. Un ripensamento sarà anche possibile: cogliamo, intanto, l’occasione per ringraziare Vinitaly del molto che ci ha dato".
"Nel prossimo anno - conclude Gaja - prevediamo di organizzare in Italia qualche incontro riservato alla nostra clientela: non appena i programmi saranno definiti, ne daremo comunicazione".
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