La necessità di innovare l’Ocm vino con elementi che favoriscano ancora di più le esigenze delle imprese, tenendo sempre conto dell’equilibrio tra domanda e offerta; la legislazione attuale sulle denominazioni d’origine e sull’etichettatura, fondamentale da mantenere, soprattutto per l’Italia, senza toccare un sistema che ha tutelato i vitigni autoctoni e garantito la crescita dei vini di qualità europei nel mondo, sui cui tutti hanno convenuto che non sono accettabili passi indietro su questo fronte delicato; la possibilità di valutare aumenti delle quote nazionali delle autorizzazioni per nuovi impianti, che siano bene legati alle necessità territoriali e di mercato, con una maggiore flessibilità su alcune scelte a partire dai criteri di ammissibilità: ecco gli atout di cui si è parlato a Vinitaly nel primo “European Forum of wine producing countries”, organizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, e presieduto dal dal Ministro Maurizio Martina e dal Vice Ministro Andrea Olivero, con Ministri e delegati da Francia, Portogallo, Spagna, Slovenia, Ungheria insieme a Paolo De Castro (Parlamento Europeo), con un tavolo attorno al quale si sono seduti i rappresentati dell’80% della produzione europea di vino del 2015 (nel complesso 147 su 175 milioni di ettolitri).
Sono questi 3 gli aspetti importantissimi sui cui l’Italia ha voluto focalizzare quella che è stata un’occasione importante - ha dichiarato il Ministro Martina - per delineare politiche europee sempre più efficaci per le nostre aziende. Al nostro Forum sono stati rappresentati oltre l’80% dei produttori europei, confermando la vocazione internazionale di Vinitaly. Una piattaforma diplomatica utile per costruire nuove scelte, anche mediterranee, che diano ulteriore spinta a un prodotto simbolo come il vino. L’Italia vuole giocare un ruolo di leadership, forti anche del nostro primato mondiale nella produzione. Il Forum è un altro tassello importante che guarda ai prossimi 50 anni del settore. Con tre parole chiave: semplificazione, competitività e qualità”.
“Il settore vitivinicolo - ha detto il vice Ministro Olivero - rappresenta una delle esperienze più importanti dell’agroalimentare italiano e europeo. Nel Forum abbiamo avuto modo di ribadire che serve un’Europa capace di essere vicina alle aziende e ai consumatori. Sulle indicazioni geografiche abbiamo condiviso la forte necessità di continuare nel percorso di tutela e promozione del sistema qualitativo europeo. È questo uno dei punti più strategici che dobbiamo portare avanti anche negli accordi internazionali”.
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