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Vinitaly 2016 - Meno burocrazia, più coraggio degli imprenditori, e la sfida del digitale da affrontare senza paura per coglierne le grandi opportunità e crescere ancora: la ricetta per il futuro del Premier Renzi e del fondatore Alibaba Jack Ma

Italia
Maurizio Martina Matteo Renzi Jack Ma (Alibaba) e Maurizio Danese (presidente Veronafiere) a Vinitaly

Uno dice di voler diventare l’ambasciatore del vino e dei prodotti italiani in Cina grazie alla magia del web, “permette di fare in 8 secondi un viaggio come quello che Marco Polo ha fatto in 8 anni” l’altro vuole che quel 5% di vino italiano contro il 55% del vino Francese nel Paese che gli “sta sul gozzo” cambi in fretta. Sono Jack Ma, fondatore del colosso mondiale dell’e-commerce “Alibaba”, ed il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che, insieme, sul palco di Vinitaly con il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ed il direttore de “La Repubblica” Mario Calabresi, hanno rilanciato la sfida della digitalizzazione del vino italiano, stimolando i produttori “a non avere paura del futuro e delle potenzialità del web” e promettendo loro di essergli alleati. Renzi portando avanti quel processo politico di riforme “come quella costituzionale che votiamo oggi, per esempio, dove, tra le altre cose, riportiamo le competenze sulla promozione del sistema Italia dalle regioni allo stato centrale, perché non è possibile frammentare le risorse e la gestione in mille rivoli”. Ma lanciando iniziative come il “9-9-9, ovvero il 9 settembre alle ore 9 - perché “nove” in cinese vuol dire vino - quando faremo una giornata dedicata alla vendita di vino sulla nostra piattaforma, sulla scia di quella che facciamo per i single l’11 novembre alle ore 11 in cui, nell’ultima edizione, abbiamo venduto merce per 14 miliardi in un solo giorno, e voglio che il vino italiano sia protagonista, perché è simbolo del vostro stile di vita, che i cinesi amano davvero tanto”.

Una dichiarazione d’amore e di intenti, quella dell’imprenditore cinese, che fa ben sperare il premier Renzi: “se lavoriamo tutti insieme per crescere ancora all’export, l’obiettivo di 7,5 miliardi di euro nel 2020 per il vino, e di 50 miliardi per l’intero agroalimentare, sono alla portata. Noi dobbiamo aiutarvi continuando a diminuire la troppa burocrazia che vi ostacola, e lavorando a livello internazionale per regole che non ci penalizzino, come invece sta facendo l’Europa che si oppone al “Made in” con cui saremmo più forti, per esempio. Ma voi, che già avete raggiunto livelli di qualità elevatissimi, dovete avere più coraggio, e investire di più sul web e sullo storytelling. Perchè quando ho detto al presidente francese Hollande che il nostro vino è più buono e lui mi ha risposto che può anche essere, ma il loro lo vendono molto più caro, ha detto la verità. E questo come sappiamo bene è perché i francesi sono più bravi a raccontarsi come sistema Paese e a evidenziare le proprie virtù, mentre noi facciamo il contrario. Il mondo ci ama, ama l’Italia, le persone che parlano peggio del nostro Paese sono gli italiani”.

“È vero, anche i cinesi amano moltissimo i prodotti italiani, vino incluso, perché sono prodotti eccezionali, perfetti, di qualità - aggiunge Ma - e presto ci saranno 500 milioni di persone in Cina a formare una nuova classe media che vuole i vostri prodotti, ma dobbiamo lavorare insieme per portarglieli. Per spiegarvi il potenziale dell’e-commerce in Cina, abbiamo venduto 100 Maserati in pochi secondi. E poi dobbiamo combattere insieme contro la contraffazione, contro cui noi siamo spietati: l’anno scorso siamo riusciti a far scoprire e arrestare oltre 700 operatori disonesti. Dovete crederci, non avere paura di internet e dell’e-commerce. Dovete imparare a vendere bene e meglio, altrimenti le potenzialità che non coglierete voi con i vostri prodotti veri ed eccellenti, le coglieranno altri, magari in maniera disonesta. Nelle ultime settimane abbiamo venduto 25 milioni di bottiglie, ma solo il 5% dall’Italia. Voi avete un potenziale enorme, per questo sono qui”.

“A novembre faremo una importante missione in Cina - ha detto Renzi - e voglio che anche tutte le realtà dell’agroalimentare, vino incluso, ci siano da protagonisti. Dobbiamo lavorare insieme, senza piangerci addosso e senza ascoltare i “gufi”. Perché voglio che quel 5-6% di quota di mercato in Cina diventi presto il 60%”. E per centrare tutti questi obiettivi “la sfida digitale è imprescindibile, e dobbiamo vincerla insieme. Per questo abbiamo voluto caratterizzare così tanto sul web questa edizione di Vinitaly”, ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.

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