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LA CURIOSITÀ

Vinitaly 2022, un giro d’Italia nel calice: da Nord a Sud, i 24 assaggi più curiosi di WineNews

Oltre le grandi degustazioni “istituzionali” che vi abbiamo raccontato, testimonianze nel bicchiere di un Belpaese enoico ricco come non mai
ASSAGGI, VINITALY, vino, Italia
A Vinitaly 2022 tanti assaggi del meglio dell’Italia del vino

Gli echi di Vinitaly sono ancora ben presenti, nella testa di addetti ai lavori e appassionati. Un Vinitaly quello 2022 che è stato quello della ripartenza del business italiano ed internazionale, delle tendenze, nuove e confermate e, ovviamente, dei mille assaggi possibili di tutto o quasi quello che il panorama enologico nazionale a da offrire. E, così, oltre alle grandi degustazioni “istituzionali” (il cui ricavato, intorno agli 80.000, lo ricordiamo, è stato devoluto tutto in beneficenza a favore di iniziative di sostegno ai profughi dell’Ucraina, ndr) - da quella dedicata al passaggio generazionale in cantina, ovvero “Di padre in figlio”, che ha visto protagoniste cantine come Masi, Antinori, Tasca d’Almerita, Bellavista, San Leonardo, Famiglia Cotarella, Argiolas e Livio Felluga, a quella dedicata alle grandi donne del vino, le “Iconic Women In Wine”, con produttrici come Marilisa Allegrini, Albiera Antinori, Chiara Boschis, Elisabetta Foradori, Elena Fucci, Priscilla Incisa della Rocchetta e Arianna Occhipinti raccontate da due delle voci più influenti della critica internazionale come Monica Larner, di “The Wine Advocate”, ed Alison Napjus di “Wine Spectator”, da quella sull’Amarone della Valpolicella firmata dalle Famiglie Storiche (Begali, Musella, Brigaldara, Zenato, Allegrini, Torre d’Orti, Speri, Tenuta Sant’Antonio, Venturini, Tommasi, Masi, Tedeschi e Guerrieri Rizzardi), mirata ad evidenziare la longevità del grande rosso veneto, passando per il focus su uno dei grandi bianchi italiani, il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore, che punta alla Docg, guidata da Marco Sabellico del Gambero Rosso e voluta dall’Istituto Marchigiano di tutela dei Vini da pochi giorni guidato da Michele Bernetti, a capo della griffe marchigiana Umani Ronchi, al Seminario Tecnico Masi n. 33, che attraverso il vino ha approfondito valori come naturalità e salubrità, sempre più richieste dai consumatori - come sempre, Vinitaly è stata occasione per assaggiare e scoprire vini che, a loro modo, raccontano storie di aziende e territori. E, di seguito, vi proponiamo i 24 assaggi che, per più motivi, hanno colpito nel segno, curati per WineNews, dal collaboratore Massimo Lanza. A chiusura di un Vinitaly 2022 che, come ricordato da Donato Lanati, uno degli enologi più autorevoli d’Italia, oltre al business e alla fotografia di trend e tendenze, ha un’altra valenza “preziosa, sennonché unica”, ovvero “l’occasione di incontro e di confronto tra gli stessi produttori, i quali, solo mettendosi in rete e, anche, in discussione, potranno iniziare a tracciare i nuovi scenari e affrontare le sfide del futuro, in termini di transizione ecologica e di cambiamenti climatici. Il vino è il primo ambasciatore della cultura di un luogo - scrive Lanatai - che attraverso millenni di storia ha accompagnato i cambiamenti. Il vino è portatore di cultura. Il vino è un progetto sociale ed economico che può contribuire a risollevare intere regioni; è il “mezzo” più veloce per promuovere i territori giungendo, in poche ore, sulle tavole di tutto il mondo. Ma, attenzione: la gente vuole armonia e, parimenti, predilige vini armoniosi a partire dalla luce, dal colore e dal profumo fino al sapore. Sarà l’armonia a soddisfare il caos dei sensi ...”.

Focus - Gli assaggi più curiosi a Vinitaly 2022 by WineNews, curati dal collaboratore Massimo Lanza

Carignano del Sulcis Superiore 2 2017 Tenuta La Sabbiosa
Tessa Gelisio produce vino nel Sulcis, una delle poche zone d’Italia dove le viti si sono salvate dalla filossera, perchè i terreni sabbiosi ne hanno impedito la propagazione, tanto che tutte le sue vigne sono spesso e volentieri centenarie, ma soprattutto tutte a piede franco. Per complicarci la vita, Tessa chiama i suoi vini con un numero seguendo la serie matematica di Fibonacci. Il 2 è un Carignano del 2017 da un vigneto centenario a Sant’Antioco. Un vino solare dai profumi di frutti scuri maturi, mirto, macchia mediterranea, erbe aromatiche e spezie gialle, mentre il sorso vellutato ma grintoso al tempo stesso è speziato, sapido e di una incredibile persistenza aromatica.

Mari 2020 Bentu Luna
Bentu Luna è un progetto che parte dall’idea di valorizzare l’antico patrimonio vitivinicolo sardo, vinificando vigna per vigna, una ventina di ettari vitati che vanno dai 35 ai 115 anni di età. Anima del progetto voluto da Gabriele Moratti, è la bravissima enologa Emanuela Flore, che ha selezionato i vigneti e ne segue la parte enologica. Buonissimo il Mari 2020, blend di bovale, cannonau e monica, vinificato in cemento, in parte a grappolo intero, e poi fatto maturare in piccoli carati di rovere di secondo passaggio. Elegante al naso, profuma di bacche nere, macchia mediterranea, sale marino, in bocca ha un grande equilibrio tra sapidità e frutto e una bella spinta acida che ne amplifica la persistenza aromatica.

Marsala Vergine 1980 Francesco Intorcia Heritage
Il Marsala per due secoli è stato l’unico vino siciliano ad essere conosciuto ben oltre lo stretto ambito isolano. Francesco Intorcia, pur avendo modernizzato l’immagine dell’azienda producendo anche vini secchi, non ha rinunciato alla produzione di grandi Marsala da invecchiamento. Il Marsala Vergine 1980, appena uscito in commercio, ha un naso semplicemente fantastico, frutta secca, miele di lavanda, sentori balsamici resinosi e agrumi canditi, mentre il sorso si allarga bene dolce ma mai stucchevole, spinto da una fresco propulsione acida, saporito e persistente il finale.

Cannonau di Sardegna Riserva Arbòre 2019 Gabbas
La cantina di Giuseppe Gabbas si trova nelle colline ai piedi del Supramonte. La vicinanza del mare e i terreni sciolti e profondi fanno di questa zona una tra le più vocate alla coltivazione della vigna e del cannonau in particolare. Buonissimo l’Arbòre 2019 cannonau con un saldo, appena il 10%, di muristellu, un antichissimo vitigno sardo. Frutti a bacca rossa, eleganti toni speziati, erbacei e floreali per questo vino dal sorso ampio e vellutato, ricco di frutto ma ben sostenuto dall’acidità per un finale sapido e di bella lunghezza.

Passiperduti Sicilia Grillo 2021 Donnafugata
Dopo le importanti acquisizioni sull’Etna e a Vittoria, ormai a regime con le loro cantine e una produzione di altissima qualità, con questo vino l’azienda di Josè e Antonio Rallo torna a guardare alle sue origini, presentando un grillo coltivato in alta collina a Contessa Entellina. Il Passiperduti 2021 si presenta al naso ampio ed elegante nelle sue note floreali di glicine e gelsomino, frutti esotici a polpa gialla e delicate note di agrumi ed erbe aromatiche, fresco e salino il sorso ben condotto da una spiccata acidità magistralmente apparentata ad un frutto dolce e succoso.

BoscoBruno Pinot Noir 2020 Vallepicciola
Da ormai due anni Alessandro Cellai è al timone tecnico di questa bellissima realtà chiantigiana che conta più di cento ettari di vigna e una modernissima cantina. Sempre con la consulenza di Alessandro, cqualche anno prima era partito il progetto di produrre un Pinot Nero in purezza. Al suo esordio il BoscoBruno ’20 sorprende per eleganza e complessita, cassis e ciliegia nera, violetta, liquirizia e tabacco bruno tra i sentori di un naso ampio e profondo, armonico e di piacevolissima beva il bicchiere giocato tra il nitidissimo frutto e una sapida acidità che ne allunga la già consistente persistenza.

Sud 2018 Tenute Bastonaca
Silvana Raniolo e Giovanni Calcaterra producono vino, principalmente in quel di Vittoria, ma hanno anche un paio di ettari sul versante nord dell’Etna. La loro produzione, tutta da coltivazione biologica, comprende oltre ad un classico Cerasuolo di Vittoria, anche una bella batteria di vini dallo stile territoriale e rispettoso del vitigno. Da uve nero d’Avola e un saldo di grenache e tannat, il Sud 2020 si presenta al naso intenso e sfaccettato, frutti rossi maturi, spezie dolci, tabacco e cioccolato, pieno e succoso il sorso dall’ancora mordente acidità e tannini fitti ed eleganti.

Rocca Bianco 2020 Rocca di Frassinello
Presentato in anteprima al Vinitaly, il Rocca bianco 2020 è un vermentino, frutto di una attenta selezione in vigna, che affina per ben 18 mesi sui suoi lieviti per poi maturare per un altro paio di mesi in bottiglia. Sorprendente il risultato, un vino dall’ampio profilo olfattivo di frutta a polpa bianca, fiori gialli, miele, erbe aromatiche, timo in particolare, spesso e setoso il sorso, dotato di una notevole propulsione acida, preciso il ritorno del frutto, lung e appagante il finale agrumato.

Myò Malvasia Cof 2020 Zorzetting
I vini della linea Myò nascono dalla volontà di valorizzare un patrimonio di vigne tra le più antiche dell’intero Friuli, coltivate peraltro nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Come quelli centenari della Malvasia Myò 2020, che si presenta al naso con raffinate e nitide note floreali che rimandano al sambuco e al timo, frutta esotica e propoli. Fresco e ben ritmato dall’acidità il sorso, teso, ampio e persistente e dotato di un bel frutto maturo e succoso, mentre il finale è sapido e balsamico.

Valente 2019 Podere il Castellaccio
Il podere Castellaccio nasce a Bolgheri, quando quella che ormai è una delle denominazioni più famose d’Italia, ancora non esisteva, e i vitigni utilizzati all’epoca erano quindi quelli autoctoni toscani. Quando Alessandro Scappini ha ereditato l’azienda, pur ammodernandola e impiantando uve internazionali, ha continuato comunque a produrre vini da uve autoctone. Il Valente 2019, blend di sangiovese, foglia tonda e pugnitello, si distingue per l’estrema nitidezza olfattiva, frutti rossi, agrumi, alloro e spezie. Mentre il sorso, ampio e vellutato ha un bell’equilibrio tra tannini eleganti e frutto succoso e un bel finale balsamico.

Gioì Dosage Zero Rosè 2018 San Salvatore 1988
Quella di Peppino Pagano è una delle aziende agricole più green d’Italia, oltre ad essere ovviamente biologica, grazie agli impianti fotovoltaico e biodigestore, ha un impatto ambientale pari a zero. Un circolo virtuoso completato da vini di altissimo livello qualitativo, tra cui il rosè Gioì ’18 un originale metodo classico da uve aglianico, che sosta per 36 mesi sui lieviti. Rose e fragoline selvatiche al naso, poi pasticceria e note minerali, mentre il sorso si alluga bene spinto da una bolla fresca, sapida e cremosa con un bel ritorno del frutto nel finale.

Greco di Tufo Riserva Vittorio 2008 Di Meo
Roberto di Meo, produttore illuminato e lungimirante, da sempre ha lavorato molto alla valorizzazione dei vitigni bianchi autoctoni campani. Vincente la sua idea di selezionare dei vini da commercializzare dopo almeno tre lustri di affinamento in cantina. Buonissimo e ancora in grande forma il greco di tufo Vittorio riserva 2008, impressionante al naso ancora fruttato e floreale, mentre l’unica traccia di terziario rimanda al miele e al tartufo, elegante, freschissimo e coerente il sorso spesso e setoso, dal lunghissimo finale sapido e balsamico.

Riviera Ligure di Ponente Vermentino 2021 Podere Grecale
A condurre questa piccola e dinamica azienda sanremese di soli 4 ettari sono Lino Roncone e la figlia Serena. Da agricoltura sostenibile, producono diverse etichette vinificando, vigna per vigna, uve autoctone come vermentino, pigato, graccia e moscatello di Taggia. Susina, albicocca, fiori gialli e sale Maldom al naso per questo Vermentino dotato di buona struttura e dal sorso fresco, goloso ed accattivante, ben regolata l’acidità ben integrata al frutto.

Il Vino del Preside. Raspato 2020 Cantine Luigi Viola
A Luigi Viola si deve la riscoperta e la rinascita del Moscato di Saracena, un vino passito dalla storia centenaria e ampiamente codificata che ormai rischiava la scomparsa. Con le stesse uve, guarnaccia, malvasia e moscatello, vinificate secche e a grappolo intero, ogni anno vengono prodotte, per il momento, solo 120 magnum. Il risultato è un vino di grande originalità, dai sentori di frutti gialli, erbe mediterranee, fiori appassiti e spezie gialle, austero il sorso, sapido, appena tannico e dalla lunghissima persistenza aromatica.

G. Punto 2020 DueMani
DueMani è la cantina di Elena Celli e Luca D’Attoma, coppia nella vita come nel lavoro, lei con esperienze precedenti nel mondo della moda, lui enologo tra i più conosciuti e, aggiungiamo noi, bravi d’Italia. Nella loro azienda producono da agricoltura biologica diversi vini tutti di grande spessore e qualità. L’ultimo nato, il G. Punto 2020, è un grenache prodotto solo in 1.000 bottiglie dai nitidi sentori di frutti di bosco maturo, macchia mediterranea e spezie fini, un bel vino giocato tra acidità e dolcezza del frutto, lungo e coeso anche nel finale.

Pecorino 8 ½ 2020 Villa Medoro
Federica Morricone è l’anima di questa bellissima cantina di Atri, una realtà dinamica, dotata di una modernissima e ampia cantina e di oltre 100 ettari di vigna. La cifra stilistica dell’intera produzione di Federica è l’eleganza, per chi la conosce non potrebbe essere altrimenti. I suoi sono vini di estrema pulizia, territoriali, raffinati nell’espressione olfattiva e di grande piacevolezza di beva, come il pecorino 8 ½ che dopo una leggera macerazione sulle bucce matura in acciaio. Agrumi, nespola, ed erbe aromatiche per questo vino dal sorso sapido, intrigante e lunghissimo.

Carnol Pinot Bianco 2021 Rottensteiner
Ottima l’intera gamma produttiva di questa cantina di Bolzano, conosciuta soprattutto per la produzione di vini di altissima qualità, a base di schiava e lagrein, nell’ambito della denominazione Santa Maddalena Classico. Particolarmente piacevoli anche i bianchi, nitidi nell’espressione varietale e territoriale. Fiori di gelsomino e timo, agrumi, frutta a polpa bianca, pera in particolare, su un piacevole fondo minerale, per il Carnol 2021 pinot bianco fresco, sapido, dalla bella tessitura fruttata e un finale lungo ed agrumato.

Riviera Ligure di Ponente Pigato Abbajae 2021 Azienda Agricola Lombardi
Questa piccola realtà dell’imperiese, nata oltre un secolo fa, ha come filosofia la produzione di vini territoriali utilizzando i vitigli autoctoni locali. Il pigato Abbajae, ovviamente, rientra a pieno titolo in questo progetto. Floreale dai rimandi a zagara e glicini, poi un fresco richiamo ad agrumi e erbe aromatiche fresche. Sapido il palato dalla buona persistenza aromatica e in buon equilibrio tra frutto ed acidità, agrumato e lungo il finale.

Montepulciano d’Abruzzo Girovago 2019 Cataldi Madonna
Da quando lavora in cantina col padre, Giulia Cataldi Madonna è cresciuta professionalmente in maniera esponenziale, tanto da essere lei a seguire passo passo vigna e cantina. Sempre a lei si devono gli ultimi vini usciti della storica cantina di Ofena: il Montepulciano d’Abruzzo Girovago e il pecorino SuperGiulia. Il Girovago 2019 è una selezione delle uve delle vigne che ogni anno Giulia sceglie per farne un montepulciano che affini solo in acciaio, un vino che unisca, come in questo caso, alla freschezza e alla nitidezza del frutto, una bella complessità olfattiva e una beva piacevole, elegante e per nulla banale.

Primitivo di Manduria Calidus 2019 Azienda Agricola Fabiana
Fabiana Barulli è molto più di una talentuosa giovane e brava produttrice, è un vulcano di idee con un’energia e una capacità di lavoro che, come avrebbe detto Roy Batty, “I’ve seen things you people wouldn’t believe”. Nella sua azienda di San Giorgio Jonico produce vini di territorio dall’eccellente rapporto prezzo qualità. Il Calidus 2020 è un primitivo dal tratto mediterraneo di frutti di sottobosco rossi spontanei, erbe aromatiche, fiori di campo appassiti e spezie rosse, caldo e succoso il sorso ben tenuto su però da una fresca acidità e una balsamica nota mentolata.

Montepulciano d’Abruzzo Ottobre Rosso 2020 Tenuta I Fauri
Nulla di più sbagliato che collegare il nome di questo vino al romanzo di Tom Clancy e al fortunato film che ne ha tratto John Mc Tiernan, magistralmente interpretato dal grande Sean Connery. Molto più semplicemente i nostri Fauri, Valentina e Luigi di Camillo, più che alle cupe atmosfere del film si riferiscono alle vivaci sfumature di rosso che la loro vigna di montepulciano prende ad ottobre quando vendemmiano questo vino. Frutti a bacca nera, erbe officinali e balsami al naso per il millesimo 2020, sapido, succoso e dai tannini freschi e lunghi in bocca.

Chianti Classico Gran Selezione 2017 Agricola Querciabella
L’azienda di Sebastiano Cossia Castiglioni è un raro esempio di virtuosità ecologica a tutto campo: non solo è stata tra le prime a convertirsi prima al biologico e poi al biodinamico, ma ormai da anni i suoi vini hanno la certificazione vegan. La Gran Selezione 2017, da solo uve sangiovese di Greve in Chianti, è un vino dallo straordinario ventaglio aromatico, complesso e avvolgente di frutti rossi e neri, rosa canina, spezie e sottobosco autunnale. Pieno e succoso il sorso ben bilanciato dai tannini fitti e vellutati e dotato di un notevole finale balsamico.

Rakalìa Malvasia 2021 Cantine Pellegrino 1880
Nonostante le dimensioni assunte nel tempo, la cantina Pellegrino continua ad essere una realtà solidamente gestita dalla famiglia che l’ha fondata nel 1880. Negli ultimi anni l’azienda ha avviato un progetto per valorizzare le tenute di famiglia nel trapanese, tutte coltivate biologicamente e adesso imbottigliate singolarmente. È il caso della malvasia Rakalìa 2021, vino dai profumi floreali mediterranei, lavanda, erbe aromatiche, frutta gialla, agrumi e iodio, fresco, goloso e ben equilibrato tra frutto e acidità per un bel finale lungo e salino.

Etna Bianco Superiore Lindo 2020 Cantine Iuppa
L’Etna è ormai diventata una fucina di nuove cantine che affollano un territorio tutto sommato piccolo, nonostante quello che si possa pensare. Tra le realtà che di recente hanno deciso di misurarsi con un mercato che ultimamente sta gratificando i vini del vulcano, c’è questa piccola cantina di Milo, solo sette ettari in una delle zone più vocate, soprattutto per i bianchi, della denominazione. Il Lindo 2020 ha un bel profilo olfattivo molto tipico, sentori minerali affumicati, agrumi, frutti gialli, mentre il sorso sapido e teso si allunga bene spinto da una brillante acidità che lo accompagna anche per tutto il lungo finale.

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