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Vinitaly incontra Art Verona: il 10 aprile, a Verona, l’arte sbarca in Fiera, con “Open Source”, un dialogo tra mondo della cultura e del vino che avrà come protagonista “Antinori Art Project”, il progetto di mecenatismo della Marchesi Antinori

Vinitaly assume sempre più una dimensione “espansa” e diventa terreno d’incontro non solo tra i tanti e diversi territori del vino del Belpaese, ma anche tra il mondo di Bacco e quello della cultura e dell’arte, con “Open Source”, il progetto firmato Art Verona - Art Project Fair, la fiera d’arte moderna e contemporanea (in programma a Verona, dal 14 al 17 ottobre), che indaga le felici contaminazioni tra il mondo dell’imprenditoria e della cultura. Il primo appuntamento, una conversazione sull’arte rivolta a stampa, collezionisti e operatori, che avranno l’opportunità di conoscere la visione che ha spinto un nome storico dell’enologia come Marchesi Antinori, a mettersi in dialogo con l’arte contemporanea e con gli artisti del nostro tempo, sarà proprio a Vinitaly (www.vinitaly.com), il 10 aprile, con la Marchesi Antinori, che nel 2012 ha avviato “Antinori Art Project” (www.antinoriartproject.it), percorso articolato a sostegno dell’arte contemporanea e naturale prosecuzione del secolare impegno mecenatistico che da sempre contraddistingue la famiglia e l’azienda Antinori.
L’incontro, moderato da Massimiliano Tonelli, direttore del magazine “Artribune”, sarà aperto da Andrea Bruciati, direttore artistico di ArtVerona, e Giorgio Fasol, collezionista e membro del Comitato d’indirizzo di Art Project Fair, e vedrà la partecipazione delle anime di Antinori Art Project: Alessia Antinori, che introdurrà il programma di innovazione artistico-culturale iniziato nel 2012; Chiara Rusconi, direttrice di Antinori Art Project, e di Ilaria Bonacossa, che, dal 2014, cura e segue la direzione artistica del progetto, a cui si aggiungerà la testimonianza di Giorgio Andreotta Calò, l’ultimo artista coinvolto con l’installazione nella cantina Antinori nel Chianti Classico.
Da oltre 600 anni pittura, scultura e architettura si intrecciano con il nome della famiglia Antinori che, oggi come ieri, concepisce l’unione tra mondo dell’arte e mondo della ricerca vitivinicola come un naturale circolo virtuoso, promuovendo le eccellenze della sperimentazione creativa e culturale dentro e fuori dalla Cantina. Antinori Art Project risponde in maniera attuale alla costruzione di un legame tra questi due settori e realizza una piattaforma di interventi in ambito contemporaneo dedicata alle arti visive. In particolare, il progetto si fonda sull’invito a giovani ma già affermati artisti protagonisti della scena artistica nazionale ed internazionale a realizzare opere, molte delle quali site specific, che popolano il contesto architettonico monumentale della cantina Antinori nel Chianti Classico.
L’ultima opera acquisita nella Cantina Antinori è Clessidra (serie AB, 2015) di Giorgio Andreotta Calò, che parla del tempo e del suo scorrere, matrice di incessanti trasformazioni, e lo fa catturando in bronzo il processo di corrosione che attiene alla “bricola”, il massiccio palo di legno usato per ormeggiare le barche a Venezia, colto appena prima che le due parti del tronco si rompano, separandosi. Un richiamo non solo a una forma, ma al portato simbolico del tempo e del suo lavoro, che tanta parte ha per la Cantina Antinori, dove un vino perfetto non è frutto solo del lavoro dell’uomo, ma anche dell’imprescindibile contributo del tempo.

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