Verona capitale del vino italiano, Vinitaly l’epicentro degli incontri enoici, per lo meno nel mese di aprile: sì, tutto vero. Ma non solo: se il countdown per l’edizione n. 53 del Salone internazionale più importante per il vino italiano, di scena a VeronaFiere dal 7 al 10 aprile, è iniziato, gli eventi del mondo del vino non si fermano. Il 6 e il 7 aprile, infatti, i vignaioli sostenibili d’eccellenza si riuniscono, ospitati nella Tenuta di Alois Lageder a Magrè, per Summa 2019, lo storico evento della cantina altoatesina arrivato all’edizione n. 22. Così griffe dell’eccellenza enoica italiana, da Biserno, Pio Cesare, Foradori, Duemani e Montevertine a Guado al Tasso, Nino Franco, Nittardi, Monteverro, ma anche Marchesi di Grésy, Ghizzano, Petrolo, Pian dell’Orino, e Poggio Cagnano, Castello di Potentino, La Sansonina, Valgiano e Tormaresca, insieme ad oltre 100 viticoltori provenienti da 10 Paesi diversi, presenteranno i loro vini a un pubblico di esperti, giornalisti e amanti del vino nella suggestiva e storica cornice di Casòn Hirschprunn, palazzo rinascimentale del XVII secolo, & Tòr Löwengang. Al debutto quest’anno alcuni produttori da Cina, Ungheria e Repubblica Ceca che si uniranno ai viticoltori provenienti da Germania, Austria, Francia, Italia, Nuova Zelanda, Portogallo e Slovenia. Una due giorni dedicata a degustazioni guidate, verticali tenute da vignaioli ed esperti, seminari, visite in cantina, ai vigneti coltivati e al “Giardino all’ombra del Paradeis”. Il tutto, abbinato a specialità culinarie preparate al momento da numerosi partner del settore alimentare.
Ma gli appuntamenti con il vino non finiscono qui: ad animare l’Italia del vino nei giorni più caldi e frenetici dell’anno per migliaia di vignaioli di tutto lo Stivale, impegnati a Vinitaly, ci sono due percorsi ormai storici dei vignaioli naturali, quello di ViniVeri a La Fabbrica di Cerea (Verona), dal 5 al 7 aprile, e quello di VinNatur allo show-room Margraf di Gambellara (Vicenza), dal 6 all’8 aprile. ViniVeri compie sedici anni e lo fa con un’edizione ricca di produttori italiani ed europei, cene stellate, degustazioni e incontri. Proprio a pochi chilometri da Verona, Cerea sarà invasa da vignaioli legati da una comune visione di viticoltura naturale, a salvaguardia della natura e dell’identità territoriale. Spinti dalla comune eredità di uno dei più stimati vigneron: Beppe Rinaldi, scomparso lo scorso settembre, che aveva tracciato in una delle sue ultime interviste, proprio a Cerea, il solco di quella che dovrà essere nei prossimi anni la sfida dei vini prodotti secondo natura. Proprio a Beppe Rinaldi è dedicata questa edizione n. 16 con un suo disegno che diventa il manifesto ufficiale di ViniVeri 2019, un doveroso e sentito omaggio allo storico associato e al suo vino. Nelle 150 postazioni, produttori da tutta Italia, Austria, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Portogallo, Slovenia e Spagna. Tutti Paesi le cui economie hanno un occhio di riguardo verso il mercato asiatico, fil rouge dell’edizione 2019 di Vinitaly: ViniVeri non è da meno, individuando proprio nell’Oriente la possibilità di crescita per il vino naturale. Possibilità, che sarà al centro del convegno del 5 aprile, a cui parteciperà Sing-Ying Lee, ambasciatore di Taiwan in Italia, con Leopoldo Sposato, ex direttore dell’Ufficio Ice a Taiwan e l’ambasciatore italiano in Bangladesh Mario Palma. Il 7 aprile, invece, convegno sull’identità del vino, con la presentazione della ricerca “Meno rame”, condotto in partenariato con l’Università di Modena e Reggio Emilia, il Consorzio ViniVeri e Agrisana.
Ed un posto d’onore lo ha anche l’alta cucina, protagonista delle tradizionale cene stellate, che quest’anno vedono ai fornelli ospiti del calibro di Ana Roš, chef del ristorante Hiša Franko a Kobarid (Caporetto) e migliore chef donna del 2017 della classifica The World’s 50 Best Restaurant, in una cena a quattro mani con lo chef Damjan Fink del ristorante Hiša Fink di Novo Mesto. O dello chef stellato Valentino Palmisano del Vespasia, ristorante una stella Michelin del Relais & Chateaux Palazzo Seneca, palazzo storico nel centro storico di Norcia. Proprio alla ricchezza gastronomica di Norcia, e alla volontà di rilancio del territorio, duramente colpito dal terremoto, è dedicato il menù dello chef campano.
Altri 182 saranno i vignaioli naturali riuniti invece a VinNatur, a Gambellara, dal 6 all’8 aprile, provenienti da Italia, Francia, Austria, Portogallo, Slovenia e Spagna, uniti dalla volontà di fondere le degustazioni alla diffusione di una particolare cultura di terroir, secondo la quale fare vino significa ridurre al minimo gli interventi umani in vigna e in cantina attraverso strumenti, tempistiche e metodologie il più naturali possibili. Al centro dell’edizione n. 16, ci sarà proprio il futuro dell’associazione VinNatur, nata nel 2006 dalla volontà di 65 produttori da tutto il mondo, e che oggi conta oltre 195 associati, per un totale di 1.800 ettari di vigna che producono 6,5 milioni di bottiglie di vino naturale, 5 milioni delle quali in Italia. Si discuterà infatti del disciplinare di VinNatur, e la necessità di approccio alla regolamentazione europea. Ma anche di vitigni resistenti e modalità di eliminazione del rame in vigna, con l’agronomo Stefano Zanotti, e del ruolo, sempre più discusso, della macerazione nel mondo enoico di oggi, a cui parteciperà da relatore l’enologo Franco Giacosa.
La genuinità e la naturalità del vino ben si sposeranno con la proposta gastronomica e di intrattenimento dell’area dedicata alla ristorazione, dove si potranno trovare diverse selezioni di salumi, carni fresche e chicche gastronomiche di La Casara, Fattoria Valli Unite e Tagliato per il gusto.
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