Nonostante le sue tante eccellenze ed i suoi primati nel mondo, l’agroalimentare italiano fa segnare, ancora, una bilancia commerciale negativa: 41,8 miliardi di euro l’export 2018 (+1,2% sul 2017, la crescita minore degli ultimi 10 anni), a fronte di importazioni agroalimentari di 44,7 miliardi di euro (-1,1%). In questo quadro, il vino si conferma ancora una volta campione del made in Italy, con un saldo positivo di 5,8 miliardi di euro, in crescita sui 5,6 del 2017. Emerge dall’analisi firmata Ismea su dati Istat. Da cui emerge che sul saldo negativo della bilancia commerciale dell’agroalimentare italiano, pesano soprattutto il pesce (-5,2 miliardi di euro), le colture industriali (-2,7 miliardi), le carni (-3,1), oli e grassi (-1,5) e latte e derivati (-461 milioni di euro). In positivo, invece, oltre al vino, ma a distanza, tra gli altri, gli ortaggi (+1,3 miliardi di euro), le bevande (+1,1 miliardi di euro) e la frutta (+796 milioni di euro).
Dai dati, però, spiega Ismea, si evidenza un peggioramento del saldo del comparto agricolo, a fronte di una crescita per quello alimentare. “Le dinamiche contrapposte delle due variabili di scambio hanno determinato un consistente miglioramento del deficit per quasi un miliardo di euro. Nel dettaglio, si è accentuato il deficit commerciale del settore agricolo che ha raggiunto nel 2018 un passivo di poco inferiore a 7,7 miliardi di euro, in crescita di 324 milioni di euro su base annua. Il surplus dell’industria alimentare, invece, è aumentato di 1,3 miliardi di euro nei confronti del 2017”.
Ancora, sottolinea Ismea, i principali mercati di destinazione sono quelli della Ue che, con 27,3 miliardi di euro nel 2018 (+1,4% sul 2017), rappresentano più del 65% del valore complessivo dei prodotti agroalimentari esportati. Tassi di crescita positivi si sono registrati per la maggior parte dei principali mercati di sbocco, con particolare riferimento all’export verso Polonia (+6,3% a 899 milioni di euro), Paesi Bassi (+5,1% a 1,5 miliardi di euro) e Francia (+4,3% a 4,7 miliardi di euro). Al contrario, sono risultate in calo le esportazioni verso l’Austria (-4,4% a 1,3 miliardi di euro) e Spagna (-2,4% a poco meno di 1,6 miliardi di euro). Meno dinamiche sono state le esportazioni dirette verso i paesi extra-Ue, che nel 2018 sono cresciute dell’1,0% su base annua, sfiorando 14,5 miliardi di euro; gli incrementi più consistenti si sono riscontrati per Russia (+7,4% a 561 milioni di euro), Canada (+4,2% a 844 milioni di euro) e Usa (+4% a poco meno di 4,2 miliardi di euro). Al contrario le spedizioni verso il Giappone si sono ridotte del 16% circa a 1,1 miliardi di euro, dopo la consistente crescita annuale evidenziata nel 2017 (+42%) da ricondurre all’accordo di partenariato economico raggiunto nel 2017 fra Ue e Giappone teso a eliminare le barriere commerciali.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024