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VINO E DENOMINAZIONI

Vino “Capitale”: nasce il Consorzio Roma Doc, a tutela del vino della Città Eterna

Il presidente Galassini a WineNews: “puntiamo all’erga omnes entro settembre. Produzioni di qualità, il nome Roma chiede senso di responsabilità”

Il vino italiano e Roma: due “brand” potentissimi del Belpaese che ora, si fondono in una vera e propria denominazione. O meglio, in un consorzio, quello della Roma Doc, appena costituito e a tutela della denominazione capitolina, riconosciuta nel 2011. Tullio Galassini è il primo presidente (e già presidente dell’Associazione Produttori Vino Doc Roma), dunque, di un consorzio che già rappresenta l'87% della produzione che porta il nome della “Città Eterna”, e che “entro settembre punta al riconoscimento del regime di Erga Omnes per le attività di tutela, promozione e comunicazione”, spiega a WineNews Galassini. Oltre 20 le cantine socie del Consorzio, con realtà come la Terre dei Pallavicini, Cantine San Marco, Poggio Le Volpi e Fontana Candida (Gruppo Italiano Vini), per citarne alcune, per 235 ettari complessivi.
Tra le curiosità, la presenza, nel Cda del Consorzio del deputato Renato Brunetta, che produce uva con l’azienda di famiglia Capizucchi.

La zona di produzione della denominazione “Roma Doc” comprende il territorio di diversi comuni della provincia di Roma. I vitigni idonei alla produzione sono Malvasia del Lazio o Puntinata, Bellone, Bombino bianco e Trebbiano giallo e verde per i vini bianchi; Montepulciano, Cesanese di Affile, Cesanese Comune e Sangiovese per i vini rossi. Sette, come i colli della Capitale, le versioni previste da disciplinare: “bianco”, anche nella versione amabile; “rosso”, anche nella versione amabile; “rosso riserva”; “rosato”; “Romanella” spumante; “Malvasia del Lazio o Puntinata”; “Bellone”.
Un nuovo percorso che parte dunque, e che vedrà il vino capitolino Doc intrecciarsi spesso con la storia di cui Roma è stata protagonista nei secoli.
“Di fondamentale importanza - spiega Galassini - saranno anche i progetti di comunicazione e promozione, da portare avanti usufruendo dei fondi regionali ed europei. Non a caso tra i primi passi fatti dalla precedente Associazione Produttori Vino Doc Roma c’è stato l’avvio della comunicazione web, con il lancio del sito internet e delle attività social. La prossima sarà la vendemmia n. 6 della denominazione, la produzione è decuplicata in pochi anni, all’inizio erano rivendicati soltanto 35 ettari. C’è più domanda, da parte del mercato, che offerta, e tutti lavorano nel segno della qualità, anche perché un marchio come Roma mette in campo un grande senso di responsabilità, condiviso da tutti i produttori”. Ovviamente, oltre che sull’aumento dei volumi e della ulteriore qualità della produzione, spiega Galassini, visto l’appeal di Roma si lavorerà anche sul fronte dell’enoturismo, “ma anche sulla ricerca, con collaborazioni come quelle con i Vivai Rauscedo ed il Crea, per individuare i migliori cloni possibili delle nostre varietà”.

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