La produzione di vini dealcolati o parzialmente dealcolati in Italia, tra sostenitori e detrattori, può finalmente diventare realtà: ad ore sarà pubblicato il decreto firmato dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che supera uno degli scogli più grandi riscontrati fino ad oggi, ovvero la necessità di avere locali separati per la produzione. Ora, infatti, come spiega la “Modifica del decreto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste 20 dicembre 2024, n. 672816 recante “Disposizioni nazionali di attuazione del regolamento (Ue) n. 1308/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda i vini dealcolati”, basterà una comunicazione preventiva all’Icqrf. A patto che il processo di dealcolazione avvenga “in stabilimenti o in locali dotati di registro dematerializzato”, e di “licenza di deposito fiscale nel settore dell’alcool etilico e/o dei prodotti alcolici intermedi e/o nel settore del vino”, che garantiscano che “la soluzione idroalcolica ottenuta dal processo di dealcolazione circoli in circuito separato, chiuso e monitorato”.
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