Mentre a Montalcino si celebra l’edizione n. 30 di “Benvenuto Brunello” (da ieri al 29 novembre), nel territorio patria nobile del Sangiovese, con il Consorzio del Brunello che ha “inventato” il format delle Anteprime nel 1992 che ha scelto un cambio di date strategico per il mercato del Brunello di Montalcino, ridisegnando l’evento, gli altri grandi territori del vino di Toscana confermano invece la formula delle “Anteprime di Toscana”, che saranno di scena dal 12 al 18 febbraio 2022, con le degustazioni delle ultime annate dei vini Chianti, Chianti Classico, Vernaccia di San Gimignano, Nobile di Montepulciano e di altre denominazioni toscane.
I dettagli sono ancora da definire, anche se dovrebbe rimanere valida la formula degli scorsi anni, con alcuni eventi a Firenze, a partire dalla cerimonia inaugurale di apertura della settimana delle anteprime dei vini della Toscana, nella serata di sabato 12 febbraio, nel “Salone dei Cinquecento” in Palazzo Vecchio a Firenze (dove, da rumors WineNews, dovrebbero essere presenti tutti i territori del vino regionale, compresi i Consorzi del Brunello di Montalcino e quello di Bolgheri, che da sempre ha scelto di organizzare un suo evento in un periodo diverso da quello delle Anteprime, quale è “DiVino Bolgheri”, e dove la Regione Toscana, con l’Assessore all’Agricoltura, Stefania Saccardi, starebbe lavorando per la presenza di testimonial di altissimo livello mediatico, magari capaci di legare un linguaggio universale come quello della musica, a quello del vino).
Domenica 13 febbraio, invece, sarà la volta dell’Anteprima del Chianti, mentre lunedì 14 e martedì 15 febbraio toccherà alla Chianti Classico Collection, che, nel pomeriggio del secondo giorno, passerà poi il testimone all’Anteprima della Vernaccia di San Gimignano, che durerà fino al pomeriggio di mercoledì 16 febbraio. Giorno in cui partirà anche l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, di scena anche giovedì 17 febbraio; mentre venerdì 18 febbraio sarà la volta de “l’altra Toscana”, quando i protagonisti saranno i territori più piccoli o meno conosciuti del “Granducato del vino”.
Una Regione fondamentale del vino italiano, per prestigio e peso economico, e che, nella prima metà 2021 (dati Istat), ha esportato i suoi tanti vini per un valore di oltre mezzo miliardo di euro (535,9 milioni), con un crescita del +17,2% sullo stesso periodo 2020, e che pesa per oltre il 15% sul totale dell’export enoico nazionale.
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