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ECONOMIA ENOICA

Vino e gdo, nel 2021 su i valori (1,8 miliardi di euro, +2,6% sul 2020), ma giù i volumi (-3,2%)

I dati Iri analizzati da WineNews. Cresce solo la classica bottiglia di vetro, in perdita tutti gli altri formati
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Vino e gdo, nel 2021 su i valori (+2,6% sul 2020), ma giù i volumi (-3,2%)

Crescono i valori, ma calano i volumi, con un crollo verticale di tutti i formati, ad eccezione della classica bottiglia di vetro, che resta predominante in assoluto e vede performarce positive in quantità e valore, a differenze di tutto il resto: è la sintesi brutale del 2021 del vino italiano nella grande distribuzione organizzata del Belpaese (ad eccezione dei discount), nei dati Iri analizzati da WineNews. Dopo il boom delle vendite in valore e volume del 2020, spinto dal lockdown e dalla chiusura prolungata di ristoranti e bar, in un canale che è stato uno dei veri argini alla tenuta dei consumi in volume, nel primo anno della pandemia, d’altronde, una stabilizzazione delle vendite tra gli scaffali del largo consumo, anche per via della ripresa, seppur parziale, del consumo fuori casa, era attesa, e si è concretizzata, quantomeno nelle quantità. Nel complesso, le vendite in Iper e Supermercati e nel “libero servizio piccolo” (i punti vendita tra 100 e 399 metri quadrati, ndr), hanno raggiunto il valore di 1,84 miliardi di euro, in crescita del 2,6% sul 2020 nel canale (i dati coprono le 52 settimane terminanti il 26 dicembre 2021, ndr), per un volume pari a 493.675.648 litri, in calo del -3,2%. Come detto, l’unico formato a crescere è quello della bottiglia di vetro da 0,75 litri, con un valore di 1,47 miliardi di euro, a +6,1%, per 276.377.632 milioni di litri. Con un prezzo medio al litro, dunque, che si assesta sui 3,8 euro. In netto calo, invece, tutti gli altri formati, compresi quelli “convenienza”. Il brik, che è la seconda voce per peso specifico sulle vendite, è regredito del -7,1% in valore, a 192,7 milioni di euro, per 131,2 milioni di litri, in calo del -5,9%. Male anche il “bottiglione” fino a 2 litri, che perde oltre il -14% sia in valore (87,7 milioni di euro) che in quantità (34,7 milioni di litri), così come la plastica, con perdite superiori al -12% (20 milioni di euro in valore per 14,6 milioni di litri), mentre contiene le perdite il bag-in-box, che arretra del -2,4% in valore, a 34,9 milioni di euro, e del -3% in volume, per 19,5 milioni di litri. Ma perdono a doppia cifra anche tutti gli altri formati, giù di oltre il -15% tanto a valore (per 26,9 milioni di euro) che in quantità (15,7 milioni di litri). Un quadro complicato, dunque, e che nel 2022 appena iniziato dovrà fare i conti con un aumento dei costi di logistica e di produzione e con un'inflazione in forte crescita in maniera asimmetrica rispetto al potere di acquisto. Che, in una fascia di mercato come quella del vino in gdo, mediamente schiacciata su margini bassi, potrebbe pesare ulteriormente sui consumi di un prodotto identitario, ma voluttuario, come il vino, come già emerso nel focus andato in scena alla Vinitaly Special Edition ad ottobre 2021. Quando i numeri, nel complesso, erano ancora in crescita sia in volume che in valore.

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