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SCENARI INTERNAZIONALI

Vino e politica, dall’Unione Europea per ora non sono previste misure di emergenza per il settore

Inascoltate, ad oggi, le richieste del settore (Italia, Francia e Spagna in testa). Lo riportano fonti della Commissione sentite da “Vitisphere”
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Vino e politica, dall’Unione Europea per ora non sono previste misure di emergenza per il settore

Sembrano destinate a rimanere inascoltate, almeno per ora, in Unione Europea, buona parte delle richieste arrivate dalla filiera del vino, alle prese con tante criticità manifeste, dall’inflazione al costo delle materie prime, alle spine neo-proibizioniste che arrivano da più parti, Oms in testa, che facendo di tutta l’erba un fascio, e soprattutto senza distinguere tra consumo e abuso, rischiano di mettere in pessima luce tutto il comparto delle bevande alcoliche e del vino, e aspetto non secondario, di mettere a rischio molti dei sostegni europei, a partire dai fondi Ocm vino per la promozione. Nei giorni scorsi, da Conegliano, il “Gruppo di Contatto”, momento di confronto che riunisce le rappresentanze di filiera di Paesi dominanti in Europa e nel mondo sulla produzione di vino, come Italia, Francia e Spagna, avevano chiesto, tra le altre cose, misure straordinarie a sostegno della tenuta economica del comparto, come riportato da WineNews.
Ma, secondo il magazine francese “Vitisphere”, “nei corridoi della Commissione Europea, le misure di aiuto richieste dall’industria vinicola europea a fronte dell’inflazione sono ben lungi dall’essere considerate necessarie. Mentre l’industria vinicola europea chiede una compensazione per l’aumento dei costi energetici e il rilancio degli strumenti mobilitati durante il Covid (distillazione di crisi, aiuti allo stoccaggio, tassi di aiuto agevolati ...), un funzionario europeo ha spiegato a Vitisphere - scrive la testata francese - che “per il momento non è prevista l’attuazione di ulteriori misure eccezionali a sostegno specifico del settore vinicolo”. Sottolineando che “il settore vitivinicolo non sta soffrendo l’attuale crisi in modo isolato, ma insieme a tutti gli altri agricoltori e produttori, all’economia generale e alla società europea nel suo complesso”, la fonte di Bruxelles fa notare che la Commissione Europea ha già adottato misure a sostegno degli agricoltori la scorsa primavera (a seguito dell’aggressione russa in Ucraina). Queste misure hanno incluso la distribuzione di 500 milioni di euro in stanziamenti nazionali per sostenere gli agricoltori più colpiti dall’aumento dei costi dei fattori produttivi e dalla chiusura dei mercati di esportazione (che gli Stati membri dell’Unione Europea possono integrare fino al 200% con fondi nazionali)”, afferma il funzionario, aggiungendo che, da maggio, i fondi del Feasr consentono “agli Stati membri di effettuare un pagamento una tantum agli agricoltori e alle imprese agroalimentari colpite dall’aumento dei costi dei fattori produttivi”.

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