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DENOMINAZIONI

Vino e tutele: dal 2023 fascetta di Stato per i vini Doc di Pantelleria e Primitivo di Manduria

La scelte volontaria delle due denominazioni per potenziare la tutela dei loro vini, in Italia, ma soprattutto nei mercati esteri
DOC, PANTELLERIA, PRIMITIVO DI MANDURIA, vino, Italia
Dal 2023 fascetta di Stato per i vini Doc di Pantelleria e per il Primitivo di Manduria

La fascetta di Stato per i vini Doc, non è un obbligo di legge, come per le Docg. Ma nella visione di alcuni produttori e consorzi, può diventare un elemento di competitività, di tutela sulla provenienza del vino, e di rassicurazione per il consumatore, davanti ad un’offerta vastissima come è quella del vino allo scaffale. E così, sono sempre di più i Consorzi che scelgono di inserirla anche dei vini a Denominazione di Origine Controllata. E così, dal 1 gennaio 2023, avranno la fascetta di stato tanto i vini del Primitivo di Manduria Doc, tutelato dal Consorzio guidato da Novella Pastorelli, che sovrintende ad uno dei territori più importanti del vino di Puglia (e che conclude un percorso già avviato che ha riguardato il “terzo fratello” del Manduria Dop, il Docg dolce naturale, e quindi, dal primo gennaio, tutte le tipologie del Primitivo di Manduria avranno il contrassegno di Stato, ndr), che quelli dei vini Doc di Pantelleria, come stabilito dal giovane Consorzio, condotto da Benedetto Renda.
“La scelta traccia un percorso obbligato volto alla massima tutela della nostra denominazione - ha detto la presidente del Consorzio del Primitivo di Manduria novella Pastorelli - che rappresenta uno dei compiti fondamentali della nostra attività completando, così, un iter che consentirà di tracciare tutte le fasi della vita delle nostre produzioni che inizia in vigna, prosegue con la trasformazione delle nostre eccellenti uve per giungere alla fase del passaggio in bottiglia e la messa al consumo, nella prospettiva di innalzare al massimo il livello di tracciabilità del nostro Primitivo di Manduria e di anticontraffazione fornendo al contempo la massima garanzia al consumatore finale. La nostra scelta testimonia un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese - attualmente sono 67 le aziende socie e 160 gli imbottigliatori - che si è posto di portare all’interno di un bicchiere di Primitivo di Manduria il lavoro dei viticoltori, cuore pulsante della viticoltura, le peculiarità di un vitigno autoctono e il proprio sistema endogeno. Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività acquisite che va tutelato dagli attacchi dell’agropirateria e il nostro vino è a forte rischio imitazione - conclude Pastorelli - l’introduzione delle fascette di Stato ha come scopo quello di proteggere il nostro vino in Italia ma soprattutto all’estero”.
“Se l’adozione di questo sistema di certificazione è in realtà obbligatoria solo per i vini Docg, è altresì un dato di fatto che essa sia ormai patrimonio delle più prestigiose Doc italiane. Il Consorzio dei Vini di Pantelleria - ha commentato il presidente Renda - ha fortemente voluto compiere questo passaggio, che oltre a contrastare le contraffazioni e tutelare i consumatori, è segno tangibile di qualità per i vini della perla nera del Mediterraneo”. E, secondo Gaetano Aprile, direttore Irvo, l’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia, che gestirà la questione per i vini di Pantelleria, l’adozione della fascetta per i vini Doc “è sicuramente un passo avanti verso la qualità, e mi auguro che si possa anche camminare verso la Docg che valorizzerebbe ancora di più la tipicità del prodotto pantesco, visto il disciplinare sempre più stringente”.

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