Con la vendemmia che prende corpo in tutta Italia, come accade da anni, in questi mesi più che mai, i produttori hanno i piedi nella vigna, e la testa ai mercati del mondo. Che, dopo mesi difficili, stanno rispondendo bene, come testimoniano tanto i dati Istat sui primi 5 mesi analizzati da WineNews, che parlano di esportazioni n crescita del +11,2% sullo stesso periodo 2020, a 2,6 miliardi di euro, e anche di un importante +6,3% sul 2019 del record, sia i dati sul semestre nei 12 mercati più importanti raccolti dall’Osservatorio Vinitaly-Wine Monitor, che raccontano di un +7,1% sul 2020 e di una crescita del 6,8% sul 2019.
Mercati stranieri fondamentali, che da tempo valgono oltre la metà del fatturato delle cantine tricolore, e che vanno coltivati con una promozione che, dopo un anno e mezzo di sostanziale stop, salvo sporadiche iniziative in presenza e altre a distanza ed on line, è pronta a tornare a muoversi a pieno ritmo, pandemia permettendo. E, per farlo, arrivano le risorse della misura promozione nei Paesi Terzi dell’Ocm Vino 2021/2022, per la quale è appena stato pubblicato dal Ministero delle Politiche Agricole il bando nazionale (dal quale poi, come sempre, deriveranno quelli regionali, che valgono oltre 70 milioni di euro).
23,2 i milioni di euro previsti dal bando appena aperto, che potranno essere integrate, sempre per i progetti di portata nazionale, da eventuali risorse non spese dalle campagne precedenti. Misura che è andata di fatto incontro ad una richiesta congiunta di tutta la filiera, per non vedere vanificate le risorse che non si è potuto spendere nella programmazione 2020/2021 a causa della Pandemia. La realizzazione dei progetti che verranno approvati (come sempre cofinanziati al 50% da fondi pubblici e al 50% da risorse private), potranno essere realizzati a decorre dal 1 marzo 2022, con scadenza il 31 dicembre per i soggetti beneficiari che richiederanno l’anticipo del pagamento, e, al 30 agosto 2020, per chi non richiederà l’anticipo.
Saranno finanziabili “azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, che mettano in rilievo gli elevati standard dei prodotti dell’Unione, in particolare in termini di qualità, di sicurezza alimentare o di ambiente”, la “partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale”, ma anche “campagne di informazione, in particolare sui sistemi delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica vigenti nell’Unione”, nonché gli “studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione” e le “spese direzione tecnica e coordinamento”.
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