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Vino ed export, il premier Renzi: “trovo inaccettabile che i francesi esportino 11 miliardi di euro e noi 5, serve più comunicazione”. Confagricoltura: “il problema è il valore unitario, la parola d’ordine è “valorizzare”, fare di più e meglio”

“Trovo inaccettabile che il vino francese, un ottimo, vino quasi all’altezza di quello italiano, per effetto di una strategia di comunicazione faccia 11 miliardi di euro di export e noi circa 5. Dobbiamo fare una scommessa sull’agricoltura, perché un pezzo di economia può tornare a respirare. Ci vuole qualche fiction in più sull’agricoltura. Abbiamo tagliato molto le tasse agli agricoltori. Il punto è che ci vuole strategia di comunicazione per un settore che può rilanciare il Paese”.
Parole pronunciate, nei giorni scorsi, dal Presidente del Consiglio Mattero Renzo, in visita nell’Astigiano, uno dei territori storici del vino italiano.
D’altra parte, come ha più volte sottolineato Renzi, il vino è il traino per l’export agroalimentare italiano, al quale il premier ha dato come obiettivo complessivo il raggiungimento dei 50 milioni di euro in valore nel 2020, rispetto ai 37 attuali.
Un obiettivo per raggiungere il quale, ha sottolineato Confagricoltura commentando le parole di Renzi, è “valorizzare”, perchè, in buona sostanza, “ogni litro di vino francese che varca la frontiera equivale in media 2,2 volte a quello italiano”, spiega l’organizzazione presieduta da Mario Guidi. Lo dicono i numeri. “Nel 2015 l’Italia è risultata seconda nella classifica dei Paesi che esportano vino sia in quantità, con 20 milioni di ettolitri, dove è superata solo dalla Spagna, con 24 milioni di ettolitri, sia in valore, con 5,4 miliardi di euro, dove è superata dalla Francia, che a dire il vero - precisa Confagricoltura - esporta “solo” 8,2 miliardi di euro e non 11”.
Un risultato che la Francia totalizza con volumi di export decisamente inferiori a quelli del Belpaese, visto che spedisce “appena” 14 milioni di ettolitri di vino, quasi il 30% in meno dell’Italia
Il punto è, come abbiamo detto spesso e come gli addetti ai lavori sanno, che il “valore unitario del vino italiano esportato è di gran lunga inferiore a quello francese: 2,7 euro al litro contro 5,9 euro al litro”.
“La parola d’ordine è, quindi, “valorizzare” - dice Confagricoltura - fare sempre più, visto che questo processo è in realtà già stato avviato da anni e sostenere i nostri vini tramite una adeguata azione di marketing e promozione. Magari con misure ed incentivi pubblici utilizzati meglio visto che recentemente purtroppo hanno mostrato qualche limite nella gestione”.

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