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Vino, finanza & diversificazione di investimenti - Nuovo investimento da 15 milioni di euro per San Felice, la Tenuta “da cartolina” nel Chianti Classico del Gruppo Allianz, per aumentarne valore e reddittività, puntando sull’accoglienza di lusso

I gruppi bancari, finanziari ed assicurativi sono presenti non marginalmente nelle compagini proprietarie delle aziende viticole italiane ed internazionali. Spesso, la presenza di aziende vitivinicole nel portafoglio delle proprietà di questi grandi gruppi assume immediatamente la forma di patrimonializzazione e capitalizzazione, come strategia di diversificazione dell’investimento. Ma, evidentemente, anche l’asset viticolo - ed i settori ad esso strettamente connessi, dalla ristorazione all’hotellerie - seppur minoritario rispetto al core business di queste realtà complesse, è pur sempre un ramo d’azienda vero e proprio che deve crescere e produrre utili. È il caso di San Felice, la Tenuta da cartolina nel cuore del Chianti Classico, a Castelnuovo Berardenga, che fa parte del Gruppo assicurativo Allianz (insieme alle aziende Campogiovanni a Montalcino e Perolla in Maremma, per un totale di oltre 200 ettari vitati, 140 quelli di San Felice, per 1,2 milioni di bottiglie, ndr), al centro, riporta “Il Sole 24 Ore”, di un nuovo investimento da 15 milioni di euro per l’ampiamento ed il restyling di una ricettività già ad altissimi livelli (fa parte del circuito Relais & Châteaux), sullo sfondo di uno dei territori più amati e visitati al mondo, a partire dalla ristorazione e dall’hotellerie diffusa nei casali del Borgo attorno all’antichissima Pieve di San Felice in Pincis e sparsi nei 650 ettari della Tenuta di proprietà del Gruppo Allianz dal 1978. Che, dal vino all’accoglienza, continua ad investire in Toscana, puntando a specializzarsi nel segmento del lusso, per aumentare valore e redditività delle sue proprietà.

Da qui al 2018, con l’obbiettivo di alzare il target, l’Hotel 5 stelle lusso Borgo San Felice sarà ampliato (a 65 camere, di cui molte suites), e in quello che è un vero e proprio rifugio di lusso immerso nei vigneti del Chianti Classico, tra le antiche cantine dell’Ottocento e l’Enoteca, il Centro benessere e la piscina, il Bar Gli Archi ed i corsi di cucina, ma anche un frantoio (ci sono 7.000 piante di ulivo), si continuerà a puntare anche sulla ristorazione affidata allo chef Fabrizio Borraccino nel ristorante gourmet Il Poggio Rosso (accanto alla più informale Osteria del Grigio), con tanto di orto. Il tutto accanto, ovviamente, al vino, dal Chianti Classico - con il Grigio Gran Selezione 2011 miglior vino al mondo per la “The Enthusiast 100” 2015 della celebre rivista americana “Wine Enthusiast” - al Brunello di Montalcino, passando per le etichette di Maremma, puntando da sempre sulla valorizzazione degli autoctoni, Sangiovese in primis - e con il recupero di vitigni dimenticati nel vigneto sperimentale Vitiarium a San Felice, insieme alle Università di Firenze e Pisa - e con lo sguardo sempre più rivolto alla sostenibilità.

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