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IL PRIMO CONCORSO NAZIONALE

Vitigni resistenti, una frontiera enologica che cresce, sotto i riflettori della Fondazione Mach

Al via le degustazioni di 91 vini da vitigni “Piwi” da tutta Italia. Il 2 dicembre premiazione con il professor Luigi Moio, presidente Oiv
FONDAZIONE MACH, LUIGI MOIO, OIV, SAN MICHELE ALL'ADIGE, VINI PIWI, Italia
I vini da vitigni Piwi in degustazione alla Fondazione Mach

Che la sostenibilità della filiera del vino passi prima di tutto dalla vigna, è una certezza. E tra i tanti strumenti che le imprese italiane e non solo stanno esplorando con sempre maggiore convinzione, c’è anche quello delle varietà resistenti alle malattie, ma anche ai cambiamenti climatici, i cosiddetti vitigni Piwi (PilzWiderstandsfähig). Oggi ancora una frontiera enologica, una nicchia pionieristica che, però, attira sempre più attenzione. Come testimonia la grande adesione alla prima rassegna a tema, a livello nazionale, firmata dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, una delle più importanti istituzioni di ricerca in campo vinicolo a livello internazionale. L’evento è organizzato dalla Fondazione Edmund Mach e si articolerà in due giornate: il 18 novembre la valutazione dei vini a cura di una qualificata commissione di esperti, e il 2 dicembre il seminario e la premiazione, a cui interverrà anche il presidente dell’Organizzazione internazionale della vite e del vino (Oiv), il professor Luigi Moio. Le aziende vitivinicole iscritte al concorso sono 56, e provengono da tutta Italia mentre i vini in gara sono 91.
“Quest’iniziativa rappresenta un ulteriore passo, importante, della Fondazione Edmund Mach nella direzione della valorizzazione dei vini resistenti - spiega il presidente Fem, Mirco Maria Franco Cattani - l’esperienza maturata a San Michele in questi decenni nell’ambito del miglioramento genetico della vite, la messa a punto di varietà tolleranti alle malattie fungine già a disposizione dei viticoltori, l’attenzione sempre maggiore verso il comparto delle uve resistenti, che stanno guadagnando costantemente interesse nel panorama viticolo ed enologico italiano; tutto questo, unito alle competenze scientifiche e tecniche sviluppate ed accresciute in anni di sperimentazioni e approfondimenti hanno consentito di pervenire alla promozione del concorso rivolto a questi particolari vini e ad ideare questa manifestazione che intende porsi quale primo significativo stimolo per intraprendere con decisione la strada della viticoltura sostenibile.
La presenza, inoltre, di un ospite di eccezione come il professor Moio, presidente dell’Oiv, alla cerimonia di premiazione, costituisce un elemento concreto dell’interesse più ampio in ambito internazionale per quest’ambito della produzione viticola oltreché di prestigio per questo appuntamento”. I vini partecipanti saranno valutati da una commissione composta da 30 esperti selezionati tra enologi, enotecnici, giornalisti, sommelier e ricercatori afferenti al mondo agroalimentare, attraverso una valutazione finalizzata non solo a definire un mero punteggio, ma anche ad attribuire parametri descrittivi ai vini presenti in ogni singola categoria.
La degustazione avverrà il 18 novembre nel Palazzo Ricerca e Conoscenza, mentre il 2 dicembre, in diretta streaming, si terranno il seminario tecnico e la cerimonia di consegna dei premi ai vincitori, di Luigi Moio, che, oltre ad essere presidente dell’Oiv (e produttore in Irpinia con la sua cantina, Quintodecimo), è anche professore di Enologia all’Università di Napoli e direttore dell’Istituto di Scienza della Vigna e del Vino, con un intervento dal titolo “Il futuro del vino nell’era della sostenibilità”.
I vini concorreranno nelle seguenti categorie: rossi, bianchi, bianchi a macerazione prolungata orange, spumante metodo classico bianchi, spumante metodo classico Rosè, spumante metodo classico, charmat bianchi, spumante metodo charmat rosè, vini frizzanti con fondo, vini da uve soggette ad appassimento.

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