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Vorrei andare ... in Alto Adige: il “terroir dei desideri” degli eno-appassionati, che in wish list indicano anche Etna, Collio e Franciacorta. Vacanze 2012? Gite di territorio, con l’86% che farà enoturismo in Piemonte e Toscana
di Emma Lucherini

I territori del vino più famosi del Belpaese, ma anche quelli protagonisti, in tempi più recenti, di una vera e propria rinascita cultural-enologica, vivaci e pronti ad aprire sempre più le loro porte agli amanti del buon bere: è l’Alto Adige il “terroir dei desideri” che il 17% degli eno-appassionati vorrebbe visitare, accanto all’Etna, al Collio e alla Franciacorta (11%), seguiti dai distretti del Chianti Classico, delle Langhe e di Montalcino (9%), da Montepulciano e dalla Valpolicella (5%), da Bolgheri e Conegliano e Valdobbiadene (4%). Una volta in cantina? I wine lovers amano degustare vini (72%), incontrare i produttori (64%), fare shopping di bottiglie (56%) e visite guidate (55%). Ecco i risultati del sondaggio di www.winenews.it, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere, e Vinitaly (www.vinitaly.com), appuntamento enologico di livello internazionale, a cui hanno risposto 1.078 “enonauti”, ovvero appassionati già fidelizzati al mondo del vino e del web. E se, di questi tempi, è vero che sognare non costa nulla, intanto, nel 2012, in cui si faranno meno vacanze, più brevi e con le gite fuori porta e di territorio a farla da padrone, l’86% degli appassionati farà enoturismo nel weekend (55%), con destinazione Piemonte e Toscana (21%).
Nell’Italia delle mille mete di Bacco, è lunga e variegata la lista dei territori che gli amanti del buon bere vorrebbero visitare. Tanto che, accanto ai terroir più famosi, da sempre tra le destinazioni predilette dell’enoturismo nel Belpaese, ci sono anche tutti quei territori protagonisti della “nouvelle vague” enologica degli ultimi anni: a guidare la wish list stilata dagli “enonauti” è l’Alto Adige, patria bianchista per eccellenza del vino italiano, dove il 17% vorrebbe andare almeno una volta nella vita. Al secondo posto, il Collio, tra le terre del vino di confine più affascinanti d’Italia, l’Etna, vero e proprio terroir destinato a stare con i più grandi, e la Franciacorta, sinonimo di bollicine ma dall’appeal paragonabile a quello dei territori dei più famosi rossi italiani. Al terzo posto, il Chianti Classico, le Langhe e Montalcino, ovvero quei luoghi-mito dell’enologia italiana, mete imprenscindibili per ogni eno-appassionato. A seguire, troviamo Montepulciano e la Valpolicella, due tra i territori rossisti più famosi del Belpaese, come Bolgheri, a pari merito con la patria del Prosecco, il distretto di Conegliano e Valdobbiadene.
Sogni a parte, nel 2012, con la crisi economica che farà sentire i suoi effetti anche sulle prossime vacanze estive, con quasi la metà degli italiani che rispetto al 2011, secondo il Codacons, non andrà in villeggiatura, e come confermano anche gli umori degli eno-appassionati, raccolti dal sondaggio Winenews-Vinitaly, l’86% degli “enonauti”, spinto dalla propria irrununciabile passione per i grandi vini, nei prossimi mesi sceglierà come meta i territori del vino del Belpaese, primi fra tutti il Piemonte e la Toscana (21%), il cui fascino ed allure sono davvero intramontabili, seguiti dal Trentino Alto Adige (14%), perfetta location per chi ama grandi bollicine, vini di nicchia e temperature fresce e piacevoli, dal Veneto (8%) con i suoi terroir di rossi, bianchi e bollicine, e dalla solare Sicilia (6%). Anche se più della metà degli amanti del buon bere vi trascorrerà un solo weekend (55%), mentre il 28% degli “enonauti” avrà a disposizione una settimana, magari per visitare più territori in una volta, anche approfittando delle vacanze al mare o in montagna, un giorno il 6%, e solo il 4% riuscirà a dedicare più di una settimana alla scoperta dei luoghi dove nascono le proprie etichette preferite.
Da segnalare anche l’incredibile polverizzazione delle cantine che gli “enonauti”, che hanno risposto al sondaggio Winenews-Vinitaly, indicano come quelle che vorrebbero visitare una volta giunti nei territori del vino, molte e in tutta Italia, da quelle più famose alle aziende meno conosciute, dalle più grandi alle più piccole, da quelle con un ampia offerta di etichette alle cantine che si distinguono, invece, per produzioni di “nicchia”: qualche esempio? Si va da Castello Banfi ad Antinori, da Caprai a Ferrari, da Abbazia di Novacella e San Michele Appiano al Castello di Brolio (Ricasoli), passando per Ca’ del Bosco e Bellavista, Rocca delle Macìe e Mezzocorona, Terre del Barolo e Lungarotti, ma anche Planeta e Tasca d’Almerita, Allegrini e Masi, Feudi di San Gregorio, Nino Negri, Masciarelli e Fontanafredda, fino a Argiolas - Valentina Argiolas e Donnafugata, Mastroberardino, Tenuta dell’Ornellaia e Clerico, e, ancora cantine come Altare, Vietti, Aldo Conterno e Giacosa, Biondi Santi, Fontodi, Felsina, Mascarello, Venica e Gravner.
Cosa amano fare, infine, gli eno-appassionati in cantina? Prima di tutto le classiche degustazioni (72%), quindi, incontrare il produttore (64%), fare shopping di bottiglie (56%), con la vendita diretta sempre più amata tra i canali di acquisto, e le visite guidate (55%), ma anche assaggiare prodotti tipici (33%), assistere a spettacoli e concerti (13%), ammirare mostre (9%) ed avere la possibilità di cimentarsi in corsi di degustazione (5%) o di cucina (4%).
Ma chi sono gli “enonauti” di Winenews? Ecco il loro identikit: prevalentemente maschi (82%), il 54% di loro ha un’età compresa tra i 30 e i 45 anni (a seguire, il 26% tra 18 e 30 anni ed il 17% tra 45 e 60 anni). Hanno un elevato titolo di studio (l’85% possiede il diploma di scuola media superiore o la laurea), e godono di un livello socio-economico medio alto (dirigente, imprenditore, bancario, avvocato, commercialista, ingegnere, medico, architetto, giornalista, commerciante ...).

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