L’enogastronomia rappresenta la motivazione principale di viaggio solo per una nicchia di visitatori (dal 2 al 4%), ma è una commodity importante, che arricchisce ogni itinerario. I turisti, infatti, fanno varie esperienze, ma il 38% degli intervistati nei diversi Paesi ha fatto più di un’attività enogastronomica durante il soggiorno e ben il 76% almeno una. Inoltre, una quota maggiore di silver italiani (gli over 65 anni) ha fatto degustazioni, visite a mercati locali e ha partecipato a sagre, festival ed eventi enogastronomici. Anche in vacanza gli statunitensi si confermano amanti del fast food (53%), ma con gli svizzeri sono anche coloro che più frequentano i ristoranti stellati (24% per gli svizzeri, 35% per gli americani). A prescindere dal Paese di provenienza e dalla destinazione, i viaggiatori ricercano soprattutto autenticità e tradizione e l’attività privilegiata in vacanza è lo shopping, e, infatti, la visita a mercati locali è la seconda attività enogastronomica per tutti i viaggiatori (dopo la frequentazione di luoghi di ristorazione commerciale). Le esperienze enogastronomiche si cercano sui canali digitali e non, con grande attenzione al passaparola e dunque alla reputazione. L’utilizzo dell’Ai generativa in fase di ispirazione è più diffuso oltre oceano, con il 38% degli americani che utilizzano di servizi di Intelligenza artificiale per ispirazione, ricerca servizi o creazione di un itinerario. È la fotografia scattata dall’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano sul comportamento del turista in diversi mercati internazionali, con focus particolare su Italia, Germania, Svizzera e Usa, nel “Food & Wine Tourism Forum” n. 7, promosso dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero con la direzione scientifica di Roberta Milano, ed eccezionalmente ospitato, nei giorni scorsi, nelle Cantine Gancia a Canelli. Filo conduttore, “Re/Action”, per “Agire e Reagire” alle complessità sempre più grandi che abbiamo di fronte, alle minacce del climate change sull’agricoltura e sulle nostre vite, alle sfide dell’Intelligenza Artificiale nel turismo e nel lavoro, con le passeggiate di confronto e riflessione nelle “Cattedrali Sotterranea” Patrimonio Unesco di Gancia, Bosca, Contratto e Coppo, con la guida d’eccezione del professor Mario Tozzi, primo ricercatore Cnr e divulgatore scientifico, sul cambiamento climatico e il suo impatto sul mondo del vino.
Dopo i primi due eventi di maggio a Pollenzo (su gastronomia, cultura e creatività) e giugno a Grinzane Cavour (dedicato ai patrimoni naturali e culturali), alle Cantine Gancia il Forum ha portato all’attenzione del pubblico il tema della promozione e della comunicazione nel mondo dell’enoturismo, tra tradizione e innovazione digitale e non solo. In avvio dei lavori, condotti dalla giornalista Chiara Buratti, Roberta Milano e dal dg dell’Ente Bruno Bertero, la presentazione della ricerca del Politecnico di Milano che ha evidenziato i profondi cambiamenti che hanno caratterizzato il mondo del turismo enogastronomico negli ultimi anni, tra una significativa caratterizzazione dei servizi turistici e l’aumento dei prezzi, il proliferare di nuove soluzioni per il pernottamento nelle destinazioni - dalle case in affitto ai campeggi e ai glamping - e l’importanza della componente esperienziale, che diventa parte fondamentale della vacanza che sempre più vuole essere all’insegna del relax, della condivisione, dell’autenticità e del divertimento.
Nell’incontro “Il profumo della carta”, il presidente Go Wine, Massimo Corrado, ha dato alcune anticipazioni dell’imminente pubblicazione dell’edizione 2025 della Guida “Cantine d’Italia” raccontando anche un’interessante indagine condotta dall’associazione su 540 realtà in tutta la penisola, con focus specifici sulla media dei costi delle visite nelle cantine, “che sempre più presentano ai turisti una vera carta delle esperienze”. Con i due esperti della piattaforma Regiondo GmbH, Tommaso Peduzzi, head of sales Emea, e Francesca Vitali, sales manager, si sono approfonditi, invece, gli aspetti delle prenotazioni digitali in cantina, in costante aumento vista la tendenza dei turisti a cercare informazioni prima del viaggio e pianificare gli appuntamenti, con il consiglio agli operatori di “cominciare a lavorare su una modalità di prezzi variabili in base agli orari, le date, i giorni della settimana”. E ancora, tra le testimonianze di best practices internazionali, Marta Teixidor di Catalan Tourist Board ha raccontato l’esperienza in Spagna, tra decaloghi del turismo enogastronomico, la rete dei Food & Wine Ambassadors e i principali asset su cui punta la comunicazione del turismo catalano: cultura, ispirazione, creatività ed emozione. A presentare, invece, la complessa ed efficiente realtà della cantina portoghese Quinta da Pacheca è stato il dg Álvaro Lopes, in rappresentanza del Portogallo che è stato il Paese ospite d’onore dell’edizione 2024 del Forum. A seguire, Lavinia Furlani, presidente della rivista online “Wine Meridian”, ha proposto una riflessione tecnica rivolta agli operatori che vogliano sviluppare o migliorare la loro offerta enoturistica. Importante per questo obiettivo - e per non rischiare “l’effetto noia” che comincia a dichiarare il 50% dei turisti che scelgono una visita in cantina – “occorre cogliere le sensibilità sempre più variegate dell’enoturista, evitando di omologarsi, ma anzi cercando sempre di rimanere fedeli a sé stessi e di garantire nella comunicazione la propria identità. La visita in cantina è, infatti, solo l’inizio di una relazione duratura con il consumatore, che va oltre il momento dell’accoglienza e si trasforma in un legame che continua nel tempo”. Sold-out, oltre alla camminata nelle “Cattedrali Sotterranee” con Mario Tozzi, anche la visita guidata a “PalazzoIrreale, il nuovo progetto di arte contemporanea voluto dalle cantine Bosca, che ospita la mostra personale di Patrick Tuttofuoco a cura di Giorgio Galotti e Diana Berti.
L’iniziativa “Enoturismo e Comunicazione”, che ha visto Canelli ospitare il Forum, fa parte del progetto “Un patrimonio da raccontare” finanziato dal Ministero del Turismo, che vede il Comune capofila di un partenariato composto da 20 comuni della Core-Zone del sito Unesco (Agliano Terme, Barbaresco, Barolo, Calosso, Castelnuovo Calcea, Castiglione Falletto, Diano d’Alba, Frassinello Monferrato, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Neive, Nizza Monferrato, Novello, Rosignano Monferrato, Santo Stefano Belbo, Serralunga d’Alba, Vaglio Serra e Vignale Monferrato). Il Forum 2024, patrocinato da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, con, tra gli altri, Regione Piemonte e Fondazione Crc, ha spiegato Roberta Milano, “ha concluso il ciclo con un appuntamento di grande valore scientifico e una significativa utilità per l’enoturismo, due obiettivi che perseguiamo con tenacia. Da un lato vogliamo volare alto, includendo sempre i grandi temi globali, cambiamento climatico in primis, confronti internazionali e ricerche esclusive, per capire come cambiano la domanda e l’offerta del turismo legato al gusto; in parallelo inseriamo interventi pratici per “mettere a terra” subito alcune azioni. A Canelli, in particolare, abbiamo compreso quante sfumature di motivazioni e comportamenti caratterizzino i turisti enogastronomici. È sbagliato considerarli come un’unica categoria: solo una personalizzazione sia dell’offerta che della comunicazione, anche con l’aiuto degli strumenti digitali, renderà efficace la nostra promozione”. Per il territorio di Langhe, Roero e Monferrato, Patrimonio Unesco, ci sono grandi prospettive di poter interpretare i dati presentati a Canelli, per Bruno Bertero: “abbiamo le basi per poter pianificare una strategia efficace e per lavorare sui nuovi modelli turistici che vedono l’enogastronomia come modello di fruizione trasversale dei nostri territori, simbolo del riconoscimento Unesco ottenuto dieci anni fa”.
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